Mare
Prima dell’alba scendo al molo
sciolgo la fune della barca
vado a remi verso il largo
con le braccia muovo il mare fermo
mi stacco dall’isola
incrocio con la prima luce il bianco delle alici che saltano sull’acqua
perchè sotto ci deve essere il tonno..
sto in mezzo a loro brulichio che fa friggere il mare
punto verso la secca l’altipiano sommerso che so ritrovare
l’isola sbiadisce dietro la foschia
l’unico suono è il tuffo dei remi in acqua e del mio fiato all’aria
il primo sole prende le gocce della fronte
mi strofino le mani con l’acqua marina
prima di immorsare l’esca
penso alla preghiera di un pescatore
“Pane nostro che sei nel mare”
l’amo è un punto interrogativo
lo rivesto con l’esca
lo calo in mare
ed aspetto che la domanda incontri la risposta del pesce lusingato dal boccone
lo strappo della lenza in fondo al polpastrello avvisa il corpo
il braccio salta verso l’alto
dal fondo risale un bianco luccicante appeso al filo
sul legno della barca il pesce batte di coda
e salta prigioniero dell’aria sconosciuta
gli libero la bocca dall’amo
lo metto nella tinozza
è il prmo il benevenuto dono del mare a me..