"Tutto il mondo è paese” si dice, ma durante i viaggi, conoscendo nuovi paesi, si scoprono anche antiche tradizioni, spesso bizzarre e comunque molto diverse da quelle di casa nostra.
La Pasqua viene celebrata allo stesso modo nella maggior parte dei paesi di religione Cattolica, celebrazioni religiose, Via Crucis e uova che nascondono sorprese che col tempo hanno acquisito un valore sempre più commerciale.
La Slovenia è un paese ancora poco conosciuto, spesso considerato molto più diverso di quel che in realtà sia. Ma quando si vanno a conoscerne antiche tradizioni e riti folkloristici, si scopre quanto un paese sia ancora legato alle proprie radici.
Se per i bambini occidentali ‘uovo di Pasqua’ significa uovo di cioccolato con dentro gingilli nascosti a mo’ di sorpresa, in questo paese le uova assumono un significato molto più profondo e sono protagoniste di un rituale molto importante e ancora fortemente diffuso. Il simbolo delle uova è molto antico e fonde significati legati alla tradizione Cristiana: la resurrezione di Cristo, e quello più generico e pagano della vita e della nascita, anche per questo legato alla primavera.
Nella mattina del sabato Santo i bambini dipingono le uova sode – in sloveno pirhi – che verranno successivamente riposte fuori casa, all’aperto. La tradizione vuole che sia l’Hosterhase – il coniglio pasquale – a nasconderle nei dintorni e che i bambini scorazzino intorno a casa per trovarle e deporle nei loro graziosi cestini, durante la giornata di Pasqua. Allo stesso tempo, a questo rituale giocoso si affianca una vera e propria tradizione artistica, perché se nella quotidianità le uova vengono dipinte in casa dai bambini, ci sono anche vere e proprie tradizioni legate ai tipi di decorazione che si distinguono in base alle regioni in cui vengono praticate.
Nella parte orientale della Slovenia le “remenke” presentano figure floreali realizzate con la tecnica dei graffiti, ovvero lo sfondo viene colorato con colori vivaci e i disegni vengono realizzati graffiando via il colore. Al sud le “pisanice” vengono decorate con la cera creando bellissimi disegni. I “pirhi di Vrhnika” vengono realizzati dal maestro Franc Grom, che disegna motivi pasquali praticando dei minuscoli forellini sul guscio di uova svuotate.
Ci sono anche colori e simboli ricorrenti in questa particolare attività artistica: il verde, il rosso e il giallo sono molto utilizzati, in quanto colori vivaci, legati alla natura e alla primavera; un cerchio con al centro un puntino è la rappresentazione del sole, mentre un rombo simbolizza fertilità e un’onda stilizzata è chiaramente rappresentazione dell’elemento dell’acqua. Un altro rituale molto diffuso è la realizzazione delle “butarice” pasquali, nella Galizia slovena e nelle zone orientali dell’Italia chiamate “praitl”. Questo simbolo viene benedetto in chiesa proprio come avviene nel resto del mondo con le fronde d’ulivo durante la Domenica delle Palme.
Per la relizzazione della butarica l’ulivo, qui difficilmente reperibile, è stato sostituito da altre piante, e questa sorta di alberello viene realizzata da un ramo di nocciolo o betulla, al quale viene legata con rametti di vimini una chioma fatta di ramoscelli di ginepro, gattici, nocciolo e ulivo. Alla butarica vengono poi appesi frutti di stagione e altri simboli della terra.
In passato erano patate, mele, pere, brezel, mentre oggi si sono aggiunte anche caramelle, cioccolatini, fiori di carta e addobbi vari. Una sorta di albero di Natale ‘pasquale’, se pensiamo per un momento ai nostri nonni che rammentano la loro infanzia, quando l’albero natalizio veniva ornato solamente di noci e mandarini. Possiamo dire a questo punto, e anche in questo caso, che tutto il mondo è paese.
Autore : Sara Paolucci