Lo so non lo dovevo fare… ma l’ho fatto…Mal di testa e nevrosi galoppante. Esco. Inizio a lavorare fra un’ora.
Esco, cammino un po’. Mi regalo un ragnetto di pane ferrarese… Deciso, vado dal fornaio… mi piace l’idea del ragnetto…lo ammetto lo mangio solo per il nome…
Ci sono cose non programmate, cose sfumate in attimi che vivi consapevolmente.
Sono sulle nuvole, vivo in questa strada sulla quale camminano tutti, sulla quale ogni giorno i miei pensieri si rincorrono…
Anche persone diverse da me. Uscendo dal negozio con il mio sacchetto di carta marrone, un uomo seduto sul muretto, con il suo cane accanto… Barbone, elegantemente definito clochard… Ma accidenti a lui incrocia i miei occhi…Mi sorride, gli sorrido.
Ha intorno la sua guerra. La gente che lo ignora nella più grande indifferenza.
Rientro nel negozio… Niente di più di quello che avevo comprato per me. Compro un altro ragnetto. Me lo faccio mettere nello stesso sacchetto. Torno ad uscire.
Fermo immobile, mi guarda. Ed anche il suo cagnolino mi fissa. Un istante e le mani si incrociano apro il sacchetto e tiro fuori un ragnetto. Uno per me e uno per quell’uomo che non conosco.
Senza retorica, senza premeditazione solo la metà della mia coccola, solo per ringraziarlo di avermi fatto uscire dall’idifferenza…Solo con uno sguardo.
Alza il volume…