Matisse, a Ferrara La Figura. La forza della linea, l’emozione del colore

Matisse, a Ferrara La Figura. La forza della linea, l’emozione del colore

Il genio di Matisse ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, imprimendo la sua visione nuova ad ogni genere artistico.

Si potrebbe conoscere e capire la pittura di Matisse con il solo ricorso ai suoi scritti, alle sue lucidissime proposizioni. Oltre che uno dei più grandi artisti del secolo, è stato uno dei pochi a render conto, a se stesso in primo luogo e agli altri, delle ragioni profonde, costitutive della sua arte, e dei suoi processi mentali. Accanto all’emozione del colore dispiegato, sempre sono presenti in lui la densità del pensiero e la fermezza della disciplina. E in questo è molto francese, sulla scia di altri grandi maestri della meditazione come Chardin, Ingres, Seurat. Ma tutto avviene per via di immagini, per la necessità intrinseca della figurazione e dell’invenzione: Matisse svolge il suo ragionare dipingendo, campendo la superficie della tela, dal momento che è ben consapevole che «…il pensiero di un pittore non deve essere considerato al di fuori dei suoi mezzi, perché esso vale solo quanto è servito da mezzi che devono essere tanto più completi (e per completi non intendo complicati) quanto più il suo pensiero è profondo» (Matisse, da “Notes d’un peintre”, La grande revue 1908).

Nessuno di questi, però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione della figura, soprattutto femminile, al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche. È questo il tema attorno a cui è incentrata la mostra di Palazzo dei Diamanti dedicata a questo gigante della storia dell’arte moderna, evocando il suo percorso creativo e, al tempo stesso, mettendo in luce le strette relazioni tra la sua produzione pittorica, scultorea e figurativa.

Matisse, a Ferrara La Figura. La forza della linea, l’emozione del colore

Con questa rassegna, aperta fino al 15 giugno 2014, curata da Isabelle Monod-Fontaine, già vicedirettrice del Centro Pompidou e studiosa di Matisse riconosciuta in ambito internazionale, la Fondazione Ferrara Arte con questo evento, intende proporre un ritratto a tutto tondo e non scontato del maestro francese, che mette in risalto le sue doti di alchimista del colore, ma anche il suo grande talento grafico e scultoreo. Una selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di ogni parte del mondo, racconta l’avventura attraverso la quale Matisse, al pari di Picasso, si è ispirato al più classico dei temi, quello della figura, e ne ha sovvertito la rappresentazione tradizionale

A Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 15 giugno 2014

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