Oggi, 1 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dei vegetariani.
E sono le cifre a raccontare una realtà e un modo di alimentarsi che conquista sempre più persone.
Ad oggi un rapporto Eurispes fissa a 5 milioni gli italiani che preferiscono mettersi nel piatto insalate e ortaggi.
Il programma prevede anche una settimana internazionale a tema, dal 1 al 7 ottobre, cui prendono parte 11 Paesi, dall’Australia al Canada, fino al Brasile e la Germania. E che avrà il suo clou a San Francisco al World Veg Festival. Per l’Italia uno dei referenti è Agire Ora, che invita a fare network per l’organizzazione di eventi, affissioni, dibattiti divulgativi e informativi. Equology promuove poi a Milano, sede di Expo 2015, la Veghip Week per diffondere uno stile alimentare considerato più consapevole, con mini corsi di cucina organizzati da chef professionisti. A Roma, invece, al Garbatella Jazz Festival, sarà promossa una petizione per abolire il pâté de Foie Gras, considerato alimento realizzato a costo di pratiche disumane sulle oche.
Importante è anche l’aspetto scientifico e di impatto ambientale dello stile di alimentazione. Secondo gli esperti aumentano coloro che scelgono una dieta verde con motivazioni ecologiste: è dimostrato che essere vegetariani significhi anche sprecare meno risorse ed energia. Basti pensare alla quantità di acqua e di energia necessaria per portare una bistecca in tavola (secondo Il Pacific Institute per fare un chilo di carne sono necessari 70 mila litri di acqua). Nel giugno 2011 poi un’indagine Unep, il programma delle Nazioni Unite sull’Inquinamento, ha rivelato che il 18 per cento delle emissioni di Co2 nell’atmosfera deriva dalla fermentazione dei mangimi all’interno dell’intestino degli animali allevati dall’uomo.
Tra i sostenitori dello stile alimentare vegetariano, Umberto Veronesi. «Non è soltanto una scelta alimentare, ma una filosofia di vita», ha spiegato l’oncologo. Che ha aggiunto: «La tolleranza e il rispetto sono principi che si applicano oggi ai rapporti tra tutti gli esseri viventi. Sempre più persone amano gli animali, li ritengono una componente essenziale dell’armonia del pianeta e per questo si rifiutano di ucciderli e di mangiarli». Per molti il consumo di carne giocherebbe poi un ruolo «nell’assurda ingiustizia alimentare secondo cui parte del mondo muore di fame e soffre di denutrizione e un’altra parte si ammala e muore per eccesso di cibo». Veronesi sottolinea infine che «ridurre la carne fa bene. I vegetariani vivono più sani e più a lungo. Ed è scientificamente provata una correlazione tra diete ricche di grassi saturi, provenienti da fonti animali, e molte malattie gravi, tra cui alcuni tumori».