Era la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969, quando dalla Luna si udì una voce.
Emozionata, affaticata, lunghi respiri e poche parole:
«E’ un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità».
Neil Armstrong, così, lasciava l’impronta nel suolo lunare, lasciava l’impronta dell’uomo nella storia.
Il primo uomo a raggiungere il più vicino corpo celeste, la Luna appunto, satellite naturale della Terra.
Dai televisori in bianco e nero di cinque continenti la diretta Tv proiettava nelle case di milioni di persone quelle immagini indistinte che arrivavano dallo spazio.
Nel silenzio di quella notte estiva, il piede di Armstrong lentamente camminava al futuro… un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità….