Mettendo a confronto le 103 province italiane in base ai dati relativi a 36 parametri, raggruppati in 6 macro aree: tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione e tempo libero, è emerspo uno spaccato dell’Italia…
La Toscana è la regione più rappresentata nella classifica della qualità della vita con ben tre città: Siena oltre ad essere la provincia in cui si vive meglio, è anche la città dove si vorrebbe più vivere dopo Firenze e Roma. La città del Palio, che ritorna in vetta dopo nove anni, è premiata per l’offerta culturale, per le numerose opere avviate in tema di edilizia, trasporti e scienza. Ma è in generale la Toscana la regione che vanta una migliore qualità della vita, con altre due città nella top ten, Firenze e Grosseto.
Fra le grandi città, Milano si mantiene ai vertici scendendo però al sesto posto. A completare la top ten ci sono Trieste (al secondo posto), Bolzano (al terzo), Trento (quarta), Bologna (settima e città con il minor tasso di disoccupazione pari al 2,7%), Ravenna (settima), Firenze (ottava), Belluno (ottava) e Grosseto (decima).
Il Sud Italia è il grande assente dalla vetta mentre, al contrario, è il protagonista della coda della classifica.
Napoli al 96°posto, Catania è la maglia nera all’ultimo posto, preceduta da Taranto, Bari e Foggia.
Fra le 103 province esaminate, Catania è infatti bocciata dai suoi abitanti su lavoro e criminalità e registra il record negativo per l’ecologia. Palermo registra invece la peggiore performance in termini di imprese per 100 abitanti, con un modesto 7,7, mentre Crotone quella in rapporto al cinema ogni 100mila abitanti con un 0,58. Isernia conquista la leadership per scippi-borseggi per 100 abitanti, con l’8,93.
Eppure io a Catania ci andrei a vivere domani mattina….sole, mare, arancini, gelato dolci e granita al caffè, gente solare…chissà…
Mi sembra poi che ogni anno la forbice si allarghi tra nord e sud
E io ci vivo a Catania, purtroppo o per fortuna…
La più bella descrizione della città di Catania l’ha fatta il giornalista Giuseppe Fava, ucciso dalla Mafia nel 84:
Io sono diventato profondamente catanese, i miei figli sono nati e cresciuti a Catania, qui ho i miei pochissimi amici ed i molti nemici, in questa città ho patito tutti i miei dolori di uomo, le ansie, i dubbi, ed anche goduto la mia parte di felicità umana. Io amo questa città con un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è innamorato perdutamente di una puttana, e non può farci niente, è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, menzognera, volgare, prepotente, e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell’amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro; egli dovrebbe prenderla mille volte a calci in faccia, sputarle addosso “al diavolo, zoccola!”, ma il solo pensiero di abbandonarla gli riempie l’animo di oscurità.
A volte penso comunque che sia una questione di….sangue…non so….c’è un sottilissimo filo che nonostante la distanza di una vita intera mi fa sentire che l’origine della mia matassa piena di nodi, è proprio giù…ogni tanto mi trovo a seguire quel filo, anche solo con il pensiero e arrivo in mezzo ad un’allegria traditrice…che è la mia vita…il mio sangue…
Un bacio a Catania e alla mia Calabria…sempre…
Sono nato a Catania, ho vissuto finoa 19 anni in questa Città, sono andato via e ho vissuto per ben 15 anni a Bergamo, sono tornato a catania nel 1997 e ancora oggi non mi sono abituato a tutto quello che non va in questa città bella e maledetta.
Concludendo volevo dire:
” non di solo mare, sole e arancini vive l’uomo”
anche perchè a lungo andare rischi di stufarti pure…