La nostra esistenza…

E’ un solito post notturno…

Stavo pensando che la nostra esistenza è racchiusa in due aspetti contrapposti, che tra l’altro sono le uniche cose certe della vita: la nascita e la morte.

La cosa curiosa è che, tutto quello che è custodito in questi due momenti, resta un mistero.

Una sorpresa che ci tocca vivere e scoprire, cercando di comprenderla ed accettarla a volte senza neppure avere gli strumenti per affrontarla

Mi ricordo quando ero piccola e mi chiedevano: cosa vuoi fare da grande?

La fioraia, la veterinaria e via via mi piaceva sognare e stupire con tanti altri mestieri prestigiosi o colmi di mistero.

Poi si cresce, e si arriva a comprendere che la vita è un po’ diversa, che contempla, gioie, dolori, successi, fallimenti, felicità e sofferenza.

Soffrire…. chi vorrebbe farlo? Nessuno certo… E per questo cerchiamo il modo per rimandare il momento in cui dobbiamo affrontare questa emozione…

Eppure è solo imparando ad accettare la sofferenza, che si cresce. Spesso preferiamo guardare altrove, ed invece che affrontare il dolore e la sofferenza preferiamo costruirci un piccolo paradiso artificiale, labile, che tentiamo di rendere impermeabile alle intemperie esterne. Con scarso successo. 

Affrontare la sofferenza, attraversarla, guardandola negli occhi, scoprire gli aspetti positivi che ci può portare, è assai difficile, e per questo spesso viene spinta in recessi sempre più profondi, in modo da renderla invisibile agli occhi degli altri e soprattutto a quelli del nostro cuore…

Ho sempre vissuto pensando di dovermi mostrare forte. La mia sofferenza era un tabù. Perchè avevo il timore di far stare male gli altri ed al tempo stesso mi rendeva fragile e per come ero di certo non amavo mostrare le mie fragilità agli altri, e mi ripeto, a me stessa.

Notti di pensieri… Ed ho capito che la sofferenza è un cammino personale: è qualcosa che possiamo vivere nel privato del nostro essere e che non può essere condiviso.

Nessuno può vivere il dolore di un altro. Cioè, certo possiamo manifestare empatia per una persona, possiamo essere presenti in momenti particolarmente duri di una persona, ma se il dolore è vero allora è personale, individuale, inesprimibile e connaturato a se stessi.

In questi mesi la mia sofferenza è stata ed è una compagna di aventure. Ecco che mi sono trovata ad affrontare una nuova crisi, termine che non a caso deriva dal greco e significa "scelta", fatta di passaggi dolorosi, nei quali però, a volte capitano anche le cose più belle della vita.

"Ehi Devil, non cercare di evitare il problema, non serve, rimandare non porta ad una soluzione. E’ una scelta anche questa. E’ decidere che vita vogliamo vivere. Ma la decisione è nostra".

E’ Mia.

Devil

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