Domenica pomeriggio

Non so perchè ultimamente poveri lettori di Ombra, vi trovate a leggere dei post infiniti, ma oggi ho voglia di scrivere… Un pranzo leggero… Intanto fai partire l’audio…

Spazio strano questo qui…

Musica in sottofondo anche per me, una gatta dolcissima che mi gironzola vicino…e pannetto di pile sulle spalle…Guardo da una finestra che non mi capita spesso di osservare. Fuori un albero ha perso tutte le foglie… Mi sento come lui… Un albero stecchito, senza foglie , senza fiori né frutti…

Sono talmente tante le cose che passano per la testa che forse non ha nemmeno senso cercare di riordinarle, tanto quando dico che tutto è strano, non sempre riesco a dare un significato a questa paroletta di 6 lettere…

Strano può voler dire che sono felice, che sono triste e disperata… Strano… A volte non mi sembra affatto di vivere la mia vita.

E allora mi chiedo qual’è la mia vita… Forse davvero ero convinta che tutto potesse essere così…come lo stavo vivendo.

Forse davvero credevo che una volta scelto un gusto del gelato non si potesse mai scegliere di cambiare…

Forse… Sono…IO… Chissà dove…

Ci sono dei momenti in cui credo davvero che ciascuno di noi possa decidere chi vuole essere, come, perchè e addirittura quando farlo…

Ci sono momenti in cui ho creduto potessi decidere, semplicemente di non voler più essere, di cancellare persino i ricordi quelli scomodi, certo, ma anche quelli meravigliosi, con la nostalgia dei quali dovevo fare i conti in troppi momenti….

Ci sono stati dei momenti in cui ho davvero pensato che dipendesse da me, tutto quanto.

Pensavo fosse davvero giusto così. Ero stata io a fare tanta fatica per diventare come ero, per costruirmi intorno il mio meraviglioso mondo…

Ecco ero io che avevo lavorato, ero io che potevo distruggerlo. Quando e come mi pareva, come se facendolo, non sarebbe cambiato nulla. Non avesse avuto nessun significato.

Ed eccomi qui oggi, in uno spazio strano a pensare… A pensare al fatto che non dipende proprio un ca**o da noi….

Ma davvero nulla…Le decisioni che prendiamo, le cose che viviamo.

Bisogno di controllare e sfiducia di base…

Ho scherzato spesso su questi due aspetti di me.. Eppure non so perchè oggi mi trovo a guardarli con occhi diversi..

La vita… E’ fatta di talemente tante cose, che spesso non è nemmeno possibile pensare di poterle controllare tutte… E’ un’illusione quella di poterlo fare…

Mi è successo proprio questo… Credevo, mi ero convinta di avere la mia vita tra le mani, credevo di poterla controllare nel bene o nel male. Le cose che mi entusiasmavano, potevo viverle totalmente. Le cose che non mi piacevano potevo cambiarle…Credevo che bastasse davvero schiacciare un tasto. E si sarebbe interrotto quello che mi lacerava.

Oggi penso invece che non esiste quel tasto.

Non so come ma credo che la nostra vita non sia altro che una pennellata di colore su una tavolozza del pittore. In alcuni punti, tinta di giallo e luminosa, in altri punti, sporcata di marrone o nero pece…

Mi sto guardado nel riflesso del monitor… Mi sto guardado e vedo che ci sono io… Devo tenerla così la vita che ho… Anche se non l’ho voluta, non l’ho chiesta, e forse non l’ho neppure meritata… Non posso far altro che tenerla così…

Tra un sorriso che è faticoso da tirare fuori, e lacrime che scendono senza molti complimenti…

Mi ripeto "adesso basta, devi crescere…" mi guardo in questo riflesso… E penso che forse non ho più il coraggio di andare oltre, spesso e volentieri. Soprattutto da quando la cosa oltre cui andare sono io…

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