Già lo sapevo. Già lo sapevamo

Qualche giorno fa…mancavano alcuni giorni a Natale. Un Natale che quest’anno sarebbe stato diverso.

Già lo sapevo. Già lo sapevamo. Pochi giorni per l’arrivo di quello che è sempre stato un momento magico dell’anno. Eppure ero arrabbiata. Con il mondo. 

E lo sono anche oggi. E per piacere non mi rompete i cog****i perchè mi sono davvero rotta le p***e di tutto e di tutti. Nessun riferimento, inutile cercare doppi sensi alle mie parole, non ho di certo voglia di scrivere in codice. Sono semplicemente inca****a con il mondo. Stanca sempre delle solite cose. Stanca delle solite parole. Di illusioni di una normalità che non c’è. Mi fanno schifo le persone. Mi fanno c****e le persone. A cui auguro di trascorrere un anno pieno di gioia, perchè se la meritano… Dato che nella vita non hanno nulla, almeno che possano avere la gioia da sbattere in faccia alle persone che stanno male. Ho imparato… con difficoltà, e con il tempo, a non permettere mai più a qualcuno di trasformarmi in briciole…

Qualche giorno fa, sentivo che Natale stava per arrivare, e mi ripetevo che non sarebbe stato un buon Natale. Immaginavo giorni pieni di malinconia e di solitidune. Volevo essere occupata per non cadere in una tristezza ancora più profonda. Finalmente  è arrivato Natale, e se ne è pure andato insieme a santo Stefano. Ho provato a rendere normale tutto quanto. Ci ho provato con tutta me stessa. Tradizioni. Pacchetti. Di cui non me ne fregava un c***o.

Osservavo dai miei occhi… seduta in un angolo guardavo, si poteva dire che tutto era assurdo, e in questa assurdità c’era anche qualcosa di normale.

Io invece lì, seduta senza un regalo, senza il cuore, nessuno c’era per me, solo una enorme indifferenza della vita, di quel giorno di Natale per me.

E che pa**e in questi giorni ho pure finito un libro di Kundera…

"Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi. La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori."

Sorrido, ci riesco… ma dentro tremo, sono stanca, stanca di maschere per poter donare sicurezza agli altri, per non farli stare in pensiero. Questo Natale mi ero ripromessa di trascorrerlo in serenità, so che devo essere un punto fermo, di forza, mai come ora.

Un battito lento ed un sorriso… Natale… ancora.

Boh… non ha senso quello che sto scrivendo. O forse si.

So solo che sto veramente male… Domani si ricomincia. 

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