Mi ricordo le serate a teatro per le commedie di Goldoni…
La sera di Arlecchino servo di due padroni… Spettacolare!
Siamo vicini a carnevale e anche se ormai si usano maschere moderne come principesse, personaggi di film a cartoni animati, i costumi delle maschere tradizionali possono essere divertenti, soprattutto se si sceglie quella più adatta al proprio carattere.
Ecco allora un piccolo profilo delle maschere tradizionali di Carnevale e le loro storie.
Gianduia è la maschera di Torino che si caratterizza per il fare schietto e gentile e per il codino rivolto all’insù, è un personaggio pacifico però sa come usare cervello e lingua per mettere al tappeto gli avversari. Ha una forte generosità d’animo e un innato senso di giustizia, infatti si schiera sempre con i più deboli.
Meneghino è la maschera di Milano e, ancora oggi insieme alla moglie Checca è in prima linea al carnevale ambrosiano. Meneghino è gentile e sbrigativo, ama la buona tavola e, come tutti i milanesi, non sa stare senza far niente. E’ un servo rozzo ma che sa il fatto suo, ama la sua libertà e si schiera sempre dalla parte del popolo, adora deridere e prendere in giro gli aristocratici.
Pantalone è un mercante di Venezia che passa da periodi di nobiltà in cui si diverte a quelli in cui è più povero e deve darsi da fare. Pantalone è uno spasso perchè pur essendo avanti con gli anni fa continuamente “avances” alle donne, anche se non gliene va mai bene una.
Arlecchino è nato nella Bergamo alta è poco intelligente, è un po’ sciocco e credulone. Ricopre spesso il ruolo di servo umile e del facchino ma è una maschera acrobatica e con la gestualità complessa. E’ la maschera bergamasca per eccellenza, infatti anche il dialetto è molto complesso.
Il dottor Balanzone è un personaggio simpaticissimo, un comico che si fa chiamare “dottore” e che passa dall’essere un medico all’essere un notaio. Balanzone è la maschera di Bologna ed è presuntuosa, superba, amante degli sproloqui e delle prediche nelle quali non mancano mai delle improbabili citazioni in latino quasi sempre fuori posto.
Brighella è una maschera di Bergamo, ma della parte bassa, al contrario di Arlecchino è un servo astuto, ingegnoso, che sa aiutare e ingannare il padrone. Ricopre vari lavori tra cui oste, soldato, primo servitore o ladro patentato ma la sua caratteristica principale è la furbizia. Parla anche lui in dialetto bergamasco e risulta molto simpatico.
Colombina è l’unica maschera femminile ed è tipica della città di Venezia. Colombina è vivace, graziosa, bugiarda e parla veneziano, è molto affezionata alla sua signora e per renderla felice è disposta a fare di tutto, imbrogli compresi. Colombina schiaffeggia tutti quelli che osano importunarla