Jung mi dice che l’Ombra è la prima raffigurazione archetipica che si incontra lungo il cammino della via interiore.
Come in uno specchio ci viene rimandata la nostra immagine interiore avanti a cui nessun trucco d’identificazione totale con la nostra ‘Persona’ regge.
Persona sta per identità di copertura in cui si è quel che gli altri vogliono che noi si sia e quel che noi amiamo pensare di essere. Persona è la maschera dell’attore.
L’atto riflessivo su noi stessi, accompagnato dall’ausilio dell’inconscio stimolato, restituisce anche ciò che di noi non amiamo vedere.
L’Ombra è quindi la figura negativa portatrice dei nostri limiti.
Incontrarla, un po’ ridicola e un po’ minacciosa, significa accettarla e, accettandola, permetterle di offrire quanto di prezioso racchiude in se stessa: ogni simbolo è ambivalente e che ogni negativo è ponte verso un positivo e viceversa in un costante gioco dialettico.
Additando il limite, l’Ombra si rivolge verso figure sempre più numinose e accade così che, attraverso di lei (figura con cui si convivrà tutta la vita stante l’infinita imperfezione e l’infinita perfettibilità dell’uomo), si faccia avanti l’archetipo dell’Anima….
Chiaro no???
La Mia Ombra – Devil