Nessuno la accarezzava come sua madre: partiva dalla base dei capelli e ci affondava le dita come se cercasse i pensieri, i dolori, le gioie, i tormenti, per eliminare le cose buie e lasciare solo quelle fatte di luce.
Poi seguiva il profilo della fronte, del naso e delle labbra, alla ricerca di ogni piccolo segno di dolore o gioia tra le pieghe della pelle.
(Alessandro D’Avenia – dal libro "Cose che nessuno sa")