28 marzo arriva l ’ora legale attenti agli sbalzi!
Fa differenza un’ora?
Spostare in avanti le lancette degli orologi ecco cosa ci dovremo ricordare di fare sabato 28 marzo alle 2 notte.
Secondo il rituale convenzionale che prevede l’introduzione dell’ora legale per sfruttare al massimo la luce solare risparmiando sul consumo energetico (l’ora legale in inglese è detta Daylight Saving Time: “tempo per il risparmio della luce”), può avere delle conseguenze sulla salute di alcune categorie di persone più vulnerabili. Quanto agli altri, 3600 secondi sono davvero quasi insignificanti per le capacità di adattamento dell’organismo.
I disturbi associati al cambio dell’ora dipendono dalla reazione del nostro corpo ad uno sfasamento tra l’orologio biologico interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario sociale esterno. Una perdita della sincronizzazione tra i due tempi del tutto simile al jet lag dei viaggiatori che, dopo aver attraversato molti fusi orari, necessitano di tempo per abituarsi al nuovo ritmo. Il fenomeno interessa in particolare i lavoratori per turni, tanto che si cercano soluzioni per garantire loro un corretto riposo, come alcuni scienziati canadesi che hanno ideato una pillola a base di glucocorticoidi per far credere al corpo che è notte.
Il ritmo circadiano regola il ciclo sonno veglia e molti parametri vitali che hanno andamento periodico. È quindi fondamentale per le molte funzioni del nostro organismo, dal ritmo cellulare, al funzionamento degli organi vitali. L’orologio biologico scandisce la produzione di ormoni, la fame, la rigenerazione cellulare, la temperatura corporea. I ricercatori ne stanno indagando i meccanismi neurobiologici dal momento che una sua alterazione è associata ad obesità, depressione e disturbi affettivi stagionali (i DAS). È necessario sapere dove intervenire: una recente scoperta, pubblicata su Nature Neuroscience , ha identificato nel nucleo soprachiasmatico (SCN), un’area dell’ipotalamo, l’interruttore cerebrale del jet lag.
I disturbi associati al cambio di orario
I principali disturbi associati al cambio dell’ora sono alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, che possono dare origine a incidenti sul lavoro e sulle strade, ma in alcune persone si possono manifestare anche stress psicologico e cardiovascolare.
L’elenco delle categorie più a rischio
Le persone che potrebbero maggiormente risentire del cambio dell’ora sono coloro che hanno già una salute cagionevole o sono più vulnerabili, come i pazienti cardiaci e chi ha disturbi del sonno e dell’umore.
1)I pazienti cardiaci
2)Gli obesi
3)I depressi.
4) Il Jet lag sociale coloro che usano dormire sistematicamente qualche ora in più nel fine settimana e ritornare alle levatacce nei giorni lavorativi.
5) Gli insonni
E voi come vi trovate?