Mi hanno raccontato la storia di Walt Disney

Mi hanno raccontato la storia di Walt Disney….

Immaginazione, fantasia e voglia di sognare, di andare oltre una realtà che non è sempre come appare…

Torno indietro ai miei pomeriggi d’estate….

Dalla finestra filtravano caldi i raggi del sole ed arrivavano, da fuori,  i rumori dell’estate, e con loro il profumo del mare.

Non dimenticherò mai quel profumo che entrava nelle narici ed inebriava i pensieri. Era tutto cosi’ bello, cosi’ semplice.

In quel lettone tanto grande per noi bimbe, i sogni prendevano forma e colore e divenivano corse a cavallo, capriole nei prati, una fetta di pane e marmellata tra le mani e il vociare lontano dei vacanzieri che scoprivano le spiaggie nascoste.

E si parlottava sotto voce, fitto fitto, per non farci sentire, ma la gioia era incontenibile e si levava dai nostri cuori puliti per raggiungere la solarita’ di quel cielo d’agosto.

Giocavamo a seguire con lo sguardo, nella penombra di quella camera che sapeva di sale, le lancette dell’orologio ben riposto sul como’, come a scandire il tempo che sembrava essersi fermato e che noi, invece, impazienti, volevamo passasse in un attimo.

Poi era l’ora. Di corsa a perdifiato, tutte accaldate, incontro al sole. Era la vita, la nostra vita. 

Ed eravamo cosi’ contente, con nulla tra le mani. Solo quella fetta di pane con il pomodoro, il sale e l’olio crudo che, per noi, era la merenda piu’ squisita che esistesse al mondo.

Poi il profumo del mare. La vita. 

All’ombra del vecchio ulivo riprendevamo fiato per qualche minuto, contando le formiche laboriose che, senza sosta, percorrevano il tronco, dal basso verso l’alto.

Ci piaceva salutare il sole, tentare di osservarne la rotondita’ senza chiudere gli occhi o immaginare le forme delle nuvole, coricate nel prato dietro casa. Sentivamo la brezza tra i capelli, che ci regalava pagliuzze e fiori raccolti qua e la’.  Era bello.

Le nostre risate e il profumo del mare. Il nostro essere bambine, fatto di nulla, pieno d’amore…

Lo stesso sentimento per quella distesa infinita e sconfinata, scrigno di promesse sincere vive, è cresciuto, ha cambiato forma, colore, profumo… vive…

Mi guarda, mi osserva, mi scruta mentre lo guardo… crede ancora in me… e forse questo mi spaventa un po’….

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