Barack Obama alle 12 di oggi ( le 18 in Italia), dopo la passeggiata con George Bush dalla Casa Bianca a Capitol Hill, giurerà come 44° presidente degli Stati Uniti, rinnovando una tradizione che ha 220 anni.
Posando la mano sulla Bibbia che Lincoln usò nel 1861, sorretta dalla moglie Michelle, prometterà di fare del proprio meglio per «preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti», assumendo così a pieno titolo i poteri di presidente.
Obama pronuncerà le 35 parole di giuramento previste dall’articolo 2 della Costituzione di fronte al presidente della Corte Suprema John Roberts, concludendo con ogni probabilità, come i suoi predecessori, «so help me God» (che Dio mi aiuti). A seguire, il primo discorso ufficiale.
I festeggiamenti sono già cominciati in grande stile, con il mega concerto in suo onore al Lincoln Memorial in cui hanno cantato Bruce Springsteen, U2 e Beyoncé, Stevie Wonder.
L’America è divisa tra l’eccitazione per il primo presidente nero e l’ansia per un Paese invischiato in due guerre e nel mezzo di una delle peggiori crisi economiche di sempre.
Obama ha sottolineato la difficoltà e la profondità delle sfide che si trova davanti, ma si è detto ottimista: «Non c’è dubbio che la nostra strada sia lunga, che la nostra salita sia ripida. Ma non dimenticate che il vero carattere della nostra nazione si rivela nei momenti più duri. Negli Stati Uniti tutto è possibile».
E lui lo sa bene…
Vedremo..