Camminavo…

Stavo passeggiando per le strade di questa città che non voglio troppo spesso riconoscere come mia…

Il sole stava pian piano lasciando lo spazio alla luna piena e tonda che questa notte sarà la regina del buio.

Camminavo… Cuffie nelle orecchie, come spesso ultimamente succede… A volte mi sembro un’adolescente per questo… Ho spento la musica. Faceva rumore. Avevo solo voglia di stare in compagnia di me stessa.. E camminavo…Scrutando la mia odiata ed inseparabile figura che impietosamente si rifletteva su vetrine e specchi dei negozi. Prendeva forma sulle pareti, inseguendo ogni mio passo.

Ho pensato che è sorprendente quanto banale non riuscire mai a liberarsi di se stessi…

Mi fissavo nelle vetrine, in quelle vetrine in cui mi rendevo conto di essere quanto di più prezioso possa sperare di avere tra le mani, quel me stessa come unica risorsa, una ricchezza a cui attingere da cui dipendere inevitabilmente. Io…

Solitaria… Sola… Non so, ma sono stata con me stessa, osservando quella ricchiezza, riflettendo sul suo valore, sul suo essere…

Ed ho iniziato dal mio corpo, cercando di rimuovere l’etichetta di prigione che spesso gli ho attribuito… E poi pensieri, le emozioni, le sensazioni che paiono animarmi in questo periodo scandito da scelte e cambiamenti, che mi mettono di fronte costantemente alla necessità di abituarmi a me stessa…

Difficile soprattutto quando mi deludo da sola…

Difficile… troppo…

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