Cesare Cremonini, 29 anni, presenta il suo primo libro "Le ali sotto i piedi".
«Ho scritto il mio libro in 75 giorni appena, nel tempo in cui ho visto il brano, Figlio di un re, crescere in radio e nei gusti della gente».
Venerdì uscirà il nuovo singolo, Pagliaccio, e chi vorrà potrà leggersi le prodezze goliardiche, le sofferenze autentiche, la rapidissima rincorsa al centro della musica che hanno trasformato questo bolognese di buona famiglia in quello che diventerà il vero principe della nostra canzone d’autore: «Sono l’ultimo figlio della vecchia generazione di musicisti, quelli che iniziavano nelle cantine, si facevano le ossa ai concerti e che andavano a cercarsi un produttore». Soprattutto, e lui lo conferma, è uno dei pochi a dire che «quando ero nei Lùnapop non erano così fondamentali le cose che cantavo, ora invece le parole per me contano tanto, tantissimo».
In Le ali sotto i piedi (Rizzoli) ci sono le stupidaggini di un adolescente che al liceo ruba le merendine o che trucca la Vespa in modo da trasformarla in un missile terra aria. Ci sono le paturnie familiari, dolcemente borghesi, e il dolore atroce e viscerale per un amico, Fabio, che muore per strada in una sera qualsiasi. E c’è quella disperata passione, dolorosa ma nutriente, che è la musica, la musica che parte dal niente ed è fatta di «una chitarra e un foglio di appunti» prima di diventare un successo da un milione e mezzo di copie vendute. «Mi hanno chiesto spesso di scrivere storie e avevo sempre detto di no. Poi ho deciso di raccontare la storia più bella che conosco, quella della mia vita».
Fonte:IlGiornale.it