Cosa mi voglio scrivere questa notte?

Cosa mi voglio scrivere questa notte?

Eh dai.. Chiunque si metta davanti alla pagina bianca di "aggiungi un nuovo articolo" scrive al mondo ma soprattutto scrive a se’ stesso…

Ed eccomi allora come sempre a parlare con la sottoscritta, anche se in realtà mi diverte l’idea che ci siano lettori capaci di interpretare, personalizzare, amare quello che leggono….o almeno convinti di questo..

Allora cominciamo… cosa mi voglio raccontare questa notte…

Potrei scrivere che oggi ho attivato internet sul telefonino…Mica c***i…

Mi hanno detto di aspettare 24 ore prima di iniziare a navigare..e la mia risposta è stata secca…. "navigo nella merda tutti i giorni, ma credo che t*m per questo non mi addebiti i costi…"

A parte questo oggi mi pare di aver concluso poco o niente, potrei scrivere di molte cose ma non servirebbe a niente. La cosa stupida è che il mio corpo non sente alcun bisogno particolare: qualcosa non va? Credo, anzi sento ci sia qualcosa fuori posto.

Ascolto in lontanza, in strada, i rumori della notte quasi impercettibili.

Guardo l’orologio, e sento una macchina qui davanti parcheggiare…provo ad immaginare chi guida…uomo o donna, e mi chiedo perchè sta arrivando a quest’ora della notte… Curiosa. Sempre, da sempre e per sempre… Questa è una certezza…

Il mondo è così misterioso nei suoi silenzi e nella sua immensità; segue meccanismi complessi e noi siamo solo dei piccoli ingranaggi, proprio come quelli dell’orologio che tutte le mattine ricarico per far affrontare una nuova giornata alle sue lancette…

Sono giorni, o addirittura mesi, che i miei pensieri faticano a mettersi in ordine per dar vita ad un processo mentale razionale. I problemi sono principalmente due: sono troppi; non hanno un nesso logico. Penso a tutto e a tutti, ma non ne traggo alcuna soddisfazione. Così mi ascolto in continuazione, e non faccio altro che peggiorare le cose.

Aspetto… e a volte questa attesa mi fa sentire un’idiota, e rimango nella speranza che succeda qualcosa. Questa sera potrei urlare, disperandomi, piangendo, ma l’unica cosa che mi sento di fare è stendermi in silenzio e aspettare, aspettare che questo momento passi.

Lascio vagare la mente, non ho nemmeno voglia di scrivere, non ho voglia di niente.

La cosa che più mi fa incazzare è che io non sono così, non sono una persona portata alla tristezza, basterebbe così poco per essere felice, serena, intraprendente, dolce, sensibile, la solita persona migliore che sento di poter essere ma che per qualche motivo non riesco a far vivere.

Odio le domande, non tanto quelle che mi vengono poste (oddio, qui mi sento io presuntuosa…), ma quelle che mi faccio da sola…

Sono tante, troppe, ingestibili, forse assurde, nella maggior parte dei casi non possono esser seguite dall’eco di una risposta.

Vivo in mezzo a gente che non si accorge di essere fortunata, vivo in mezzo a gente che non capisce di esserlo.

Forse anche io prima non mi accorgevo di esserlo. Forse ancora adesso è così…

Se guardi il bicchiere mezzo pieno, allora ti puoi convincere che "potrebbe andare peggio, sempre peggio"…Se penso alla mia vita, vedo che non va… Rido…“non va”, perchè se andasse veramente male almeno da qualche parte andrebbe…. Invece spesso mi sento paralizzata. Ferma… Ed in queste settimane non posso far altro che starci in questa immobilità…

Questa sera mi è arrivato un messaggio dall’altra parte del mondo, che domani sarà di nuovo in questa parte del mondo…

Alla fine è nata una chiacchierata, la tecnologia riduce decisamente le distanze. Amo la diversità, mi incuriosice troppo…"Rimetti le ali alla vita, è la tua".

Mi scende qualche lacrima, un pianto che sento vivo, dentro, qua, nel mio petto, nel mio corpo, il dolore vero, sfacciato, duro.

Ora non ho voglia di continuare a scrivere, forse questa è una di quelle poche volte in cui scrivere mi fa star male, un qualcosa che rivela la mia totale impotenza…

Vorrei addormentarmi, vorrei poter dormire quel sonno sereno, quello di una volta…

Devil – La mia Ombra

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