La pandemia dell’infezione da Hiv/Aids continua ad aumentare e a diffondersi: i dati UNAIDS/OMS del 2006 stimano che 39,5 milioni di persone sono malati di Hiv/AIDS. Nel 2006 vi sono state 4,3 milioni di nuove infezioni, di queste 2,8 milioni (65%) sono avvenute nell’Africa subsahariana ma un importante incremento di nuovi casi (più del 50% dal 2004) si sta verificando anche nell’Europa orientale e in Asia centrale. Nel 2006 sono state 2,9 milioni le persone morte a causa del virus. In nord America e nell’Europa occidentale e centrale il numero totale delle persone sieropositive continua ad aumentare (anche, in parte, per gli effetti della terapia antiretrovirale che riduce notevolmente il passaggio da sieropositività ad Aids), con un numero relativamente stabile di nuove infezioni per anno nell’America del Nord e con un aumento di nuove infezioni per quello che riguarda l’Europa Occidentale.
In Europa Occidentale più di un terzo (35%) delle nuove infezioni avvengono tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini, mentre più della metà (56%) avvengono durante rapporti sessuali tra uomo e donna. Attualmente i tre quarti delle infezioni contratte per via eterosessuale riguardano la popolazione migrante (Euro HIV, 2006); il che rinforza la necessità di adattare i servizi di prevenzione e trattamento dei nostri paesi verso queste popolazioni.
Tutti i nuovi dati indicano che, nei paesi dove i programmi di prevenzione non sono stati attuati o non sono stati adattati rispetto al cambio che ha registrato l’epidemia, i tassi di infezione si sono mantenuti stabili o hanno iniziato a risalire, ma non sono diminuiti. In alcuni paesi come Portogallo, Spagna, Olanda, risulta invece evidente l’efficacia dei programmi sulla riduzione del danno (programmi di fornitura di aghi e siringhe pulite, metadone ecc..) per controllare l’infezione tra i consumatori di sostanze illegali per via iniettiva.
Oggi, 1° dicembre, come ogni anno, si rinnova l’attenzione su scala mondiale al problema Hiv/Aids. L’istituzione più importante a livello internazionale nella lotta all’Aids, l’UNAIDS (Joint United Nations Programme on Hiv/Aids), dal 2004 ha adottato lo stesso slogan per celebrare questa data: "STOP AIDS. KEEP THE PROMISE" che durerà fino alla fine del 2010, anno in cui si dovrebbe "misurare" quanto è stato raggiunto in riferimento alla ?Dichiarazione per l’Accesso Universale ai trattamenti nella risposta mondiale per la lotta contro l’Hiv/AIDS. Benché lo slogan sarà lo stesso da qui al 2010 ogni anno vi sarà una nuova parola chiave che indicherà il focus dell’anno. Per il 2007 la parola chiave è "ACCOUNTABILITY"
Per la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS il messaggio di quest’anno è indirizzato a tutti coloro che ancora non si stanno prendendo le loro responsabilità e che sono stati quindi individuati come i maggiori ostacoli alla lotta contro il virus. Si tratta ad esempio di quei governi che non applicano strategie efficaci contro la diffusione del virus per la tutela della cittadinanza, delle multinazionali farmaceutiche che non rendono accessibili i trattamenti e stanno conducendo una vera e propria guerra contro chi produce farmaci generici, dei leader religiosi che a fronte di una pandemia e di milioni di morti consigliano astinenza e fedeltà come unico strumento di prevenzione.
Oggi, 1° dicembre, è la giornata mondiale dedicata alla lotta all´Aids: una giornata per non dimenticare che ancora oggi 40 milioni di persone, adulti e bambini, convivono con questa terribile malattia. Una giornata nata anche per valorizzare esperienze positive di lotta all´Hiv, fatte di risultati concreti, di duro lavoro quotidiano e per raccontare storie di coraggio, di speranza e di grande dignità…non fermiamoci…
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Giusto ricordarlo, bravi.
Purtroppo c’è ancora troppa superficialità ed incoscienza anche tra i ragazzi molto giovani…le conseguenze però sono devastanti… Credo che l’unica soluzione sia non abbassare mai la guardia…mai…
Devil