Google celebra con un suo doodle "animato", i 65 anni che avrebbe compiuto la più grande voce di sempre, quella di Freddy Mercury, leader dei Qeen.
Freddie Mercury oggi avrebbe compiuto 65 anni (è nato il 5 settembre 1946) e viene "celebrato" (come ormai si dice) da Google, il motore di ricerca "dei pensieri" della maggioranza degli abitanti del Pianeta. Google per l’occasione ha dato fuoco alle polveri mobilitando i mezzi delle grandi occasioni con animazione ad hoc, come aveva fatto con John Lennon per i suoi 70 anni virtuali.
Interessante ricordare, per gli amanti di un mondo completamente perduto, la notte in cui Freddie Mercury ci lasciò. Molti audiofili ricorderanno che era passata la mezzanotte del 24 novembre del 1991 e in quei tempi "arcaici" la notizia fu data per prima da Rai Stereo Notte con la conduzione, se la memoria non inganna, di Massimo Mapelli che faceva un imperdibile speciale sui Genesis. Da quel giorno nacque il Freddie Mercury che conosciamo oggi, che vive nei media, che vive su Google, che vive nelle costanti "collection" sfornati post mortem. Come dice bene una pagina di un suo sincero fan "Il 24 novembre 1991, il cantante dei Queen moriva di aids. La stampa lo snobbava, il pubblico lo osannava, così nacque un mito".
Non a caso i Queen prima di allora erano considerati da molti critici come "un centone tra i 10cc e i Black Sabbath" e solo la personalità di Freddie Mercury era considerata degna di nota. Non a caso, ancora una volta, nel filmato del doodle di Google, emblematicamente, gli altri componenti dei Queen (Brian May chitarra, Roger Taylor batteria, John Deacon basso) non hanno "faccia". Inutile e impossibile delineare qui la vita di Freddy Mercury e i continui omaggi dopo la sua scomparsa, dalle statue ai concerti "in tributo".
La vita di Freddie Mercury ormai si fonde con il suo mito e bene lo incarna Google nel suo clip, con una continua citazione dei suoi fasti e gusti, passando dai vettori delle curve di Bézier alla grafica 8 bit.
Freddie Mercury difatti vive nella strana "contemporaneità" propria del terzo millennio dove "il revival eterno" è il continuo presente, fabbricato probabilmente per una generazione senza futuro. Anche musicalmente, almeno dal punto di vita pop.
Lui un mito. La sua voce una potenza mai più esistita… Mai nessuno potrà essere…
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