Manca poco alla fine di questo 2011… Non tiro somme nè faccio bilanci. In questi giorni i giornali sono pieni di previsioni economiche, astrali, metereologiche per il 2012…ho dato un’occhiata al mio oroscopo, una veloce occhiata l’altra sera prima di spegnere il pc e mi sono fatta una risata…
2011 è stato un anno di vita. Della mia vita. Avevo deciso che quest’anno sarebbe stato diverso e i presupposti c’erano.
Ho cercato di essere razionale e di fare tutto con calma. Ho sbagliato ed ho cercato di recuperare gli errori… Ho cercato di chiudere porte inesistenti e finestre senza vetri.
Ho raccolto schegge e frantumi.
Ho soffiato via la polvere.
Ho accarezzato la brezza della notte chiedendole clemenza.
Ho contato le stelle e parlato con la luna.
Non è servito a niente.
E’ arrivata la notte, questa notte… Mi sono svegliata in un letto che è sempre stato il mio. Mi ero sdraiata per cercare di alleggerire il mal di testa ma il sonno ha avuto la meglio. Dopo notti di sonno incerto, mi sono addormentata e mi sono svegliata dopo circa un’ora. Sotto un panno, che credo mi abbia messo un angelo. Mi sono chiesta “cosa ci faccio qua?”.
Nessuna risposta a una domanda ovvia.
Non chiedo niente, vorrei solo fare scivolare le ore in modo indolore. Accarezzo ombre e annuso profumi familiari che mi mancheranno.
Apro la finestra, c’è un’aria strana, da sogno, fitta.
Metto fuori un braccio e sembra di affondarlo in qualcosa di morbido e ambiguo. E’ come se attutisse i pensieri.
Quali? Quelli che mi portano ora a scrivere, ora, a quest’ora con rabbia e con delusione…Per la vita…
Dovrei andare a farmi la doccia e a lavarmi i capelli, rimando.
Cresce la rabbia e questa feroce delusione ora rischia di esplodere. Brucia dentro e fuori, toglie il respiro, ma rende capaci di vedere le cose con la massima razionalità.
Né pessimismo, né ottimismo. Solo realismo.
Piedi per terra, ancorati. C’è un abbisso… Molte cose che mancano non si possono avere, siamo come siamo… belli, brutti, pieni, vuoti, aridi, egoisti altruisti…
Lo dico spesso a chi è dall’altra parte del mio tavolo, sta sera lo ripeto a me stessa… Devil lascia che la rabbia faccia il suo corso, deve farlo, è necessario…
Adesso la razionalità ha preso il sopravvento. La fiducia in me stessa è andata a quel paese, disintegrata, frantumata, calpestata, evaporata. Un pugno nello stomaco dato con la massima violenza. Piegata in due e faccio fatica e ritrovare il respiro e il ritmo.
Nodo in gola e lacrime che vorrebbero farsi strada. Pungono come spilli.
Ma questa non è più l’ora per le lacrime, che ora si ricacciano indietro, si inghiottono e si fanno sparire. Questa è l’ora dei pensieri pieni di rabbia e rancore.
La vita ha deciso che dovevo pagare, io e le persone per me più importanti, un po’ di conti. Me li ha presentati tutti insieme in poco tempo e senza sconto.
Che fare? Lasciarsi andare, sommergere?
No, andare avanti, in ogni caso e comunque. Trovando la forza anche quando non c’è e anche quando non ne trovi la voglia.
Sto raccogliendo le briciole, le metto insieme le impasto insieme per nutrire la mia vita, il presente e quello che verrà.
Amare significa essere amati. Sono stanca. Mi rendo conto che sto scrivendo pensieri confusi ma è tutto quello che in questo momento nasce da me: confusione, voglia, determinazione, paura, indecisione, contraddizione, amore. Mischiate il tutto. Questa sono io e capisco tutto…capisco ogni distanza…