I nostri morti – A. Campanile

Oh! voi non lo sapete, voi non lo sapete, ma quando si chiudono le porte e s’accendono i lumi
dentro le case, le anime di coloro che non sono più vanno a trovare i poveri vivi.
S’avanzano leggere, s’affacciano in punta di piedi ai vetri delle finestre a pian terreno, per
guardare, non viste, quello che accade nell’interno…
Le anime accomodano i fiori sulle siepi, pregano per i superstiti che vedono andare e venire
per le stanze accudendo alle tranquille faccende della sera…
Gettano piccoli baci, attraverso i vetri, nell’interno, e qualche volta guardano se ancora ci sono le fotografie appese alle pareti… lì dentro, una donna va e viene, prepara la cena, apparecchia la tavola, porta a far vedere un dolce che sta facendo con le sue mani, si fa andare il grammofono, si sfoglia il giornale, mentre fuori è buio e tira vento…
Poveri vivi! Le anime li stanno a guardare non viste, attraverso i vetri delle finestre, e piangono  per loro; qualche volta cercano di fare un piccolo segnale e battono un piccolo colpetto sui vetri.
 «È il vento » dicono i vivi; e pensano alle cose passate, alle persone scomparse, ai volti quasi  cancellati dalla memoria.

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