Psiche, termine che in greco significa "anima", allude al significato mistico della storia, ma vi sono poi tutta una serie di prove a cui dovrà sottoporsi che stanno a significare l’iniziazione ai misteri.
Psiche, bella figlia di re, suscita l’invidia di Venere che manda da lei suo figlio Amore perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto della terra, ma è il dio ad innamorarsene perdutamente e, con l’aiuto di Zefiro, magicamente la fa approdare nel suo palazzo incantato e la fa sua.
Da allora ogni notte si unisce a lei, ma solo al buio e avendo cura di nascondere bene il suo volto nell’ombra.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, illumina con la lucerna il bel volto di Amore restandone affascinata, però una goccia d’olio cade dalla lampada ustionando lo sposo: il dio se ne va e Venere, adirata, sottopone Psiche ad una serie di prove durissime finché Giove, mosso a compassione, fa in modo che gli sposi possano ricongiungersi.
Psiche viene assunta come dea fra gli dei dell’Olimpo e diviene sposa d’Amore.
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro si allontana…
Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta
e non vacilla mai…
Amore non muta in poche ore o settimane
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio…
Se questo è errore e mi sarà provato
io non ho mai scritto…
E nessuno ha mai amato"