La peggiore delle bugie. Non ci posso credere. Mai più. Adesso posso vedere realmente chi e cosa abbiamo davanti.
Ferita. Non so come dire, non so come descrivere quello che realmente provo nei miei confronti. Dilaniata. Adesso che davvero non pensavo nemmeno di essere viva.
I cocci sono lì a dar fastidio, a ricordare ogni volta ciò che è successo ma a nessuno sembra importare molto.
Credo sia giusto così. L’unica a cui deve importare sono io.
I sensi di colpa, tanti come sempre sono alimentati da quello che gli altri provano a convincerti essere la cosa veramente successa. Non si dimentica. Rimangono ferite insolute, incomprensibili.
Ma questa è un’altra storia, non deve riguardare nessuno se non me stessa.
Non è un fatto personale.
Chiedere scusa, cercare di capire l’errore, agire può costare fatica. Chiaramente non se ne deve fare, non c’è ragione.
Uno sconosciuto che continua a perseverare nel suo essere un fottuto egoista.
Rimango in silenzio. Mi chiedo cosa ci sia di peggio che vivere in bilico su un precipizio aspettando…
Dietro un’ombra di anime vaganti, i miei pensieri sono persi nel nulla.
Ci sono io unicamente perduta in me stessa…
Solo una cosa riesce a calmarmi: l’illusione del mio luogo sicuro.
Raduno le mie quattro cose e prendo le chiavi della macchina. Esco. Ho bisogno di andare via.