…Antico, sono ubriacato dalla voce
ch’esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare,
ma non più degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro.
Tu m’hai detto primo che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento del tuo;
che mi era in fondo la tua legge rischiosa:
esser vasto e diverso e insieme fisso:
e svuotarmi così d’ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso…
Eugenio Montale, 1927
Non è una novità , le poesie di Montale sono particolarmente belle.
A me piaceva molto quella in cui rievocava quando scendeva le scale dando il braccio alla moglie cieca…ma non saprei citarla a memoria
Ciao Capitan Mongozo…
“Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora. Né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni, le trappole,
gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni scale dandoti il braccio
non già perché con quattrocchi si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.”
Può essere lei?
Montale piace molto anche a me….
Devil
Pensa che la prossima poesia che pubblicherò nel mio blog è proprio una poesia di Montale …. 🙂
Ciao
Miky
buona giornata 🙂
Ciao Miki…ti aspetto!!!
Questa poesia è meravigliosa. Non so come e perchè sono finita qui, nel tuo blog, ma leggerti era esattamente quello di cui avevo bisogno in questo momento.
Grazie!
Ciao Valentina!
Sono molto contenta!!!Torna a trovarmi
Devil
Ups…nel post precedente mi ero dimenticato di Montale…Splendida poesia!
Molto bella devil… !!! delicata e commovente…