Mi resta l’angoscia

Mi resta l’angoscia… Paura a lasciare andare via questa sensazionie come se fosse in qualche modo un legame con te, con quell’ultimo respiro, faticoso… Adesso, tutto questo male che sto vivendo è solo una piccola certezza del fatto che tu non sei stata una bugia, le lacrime scendono, incessanti…. sono stanca mamma…Stanca…

Ti arricciavo quelle ciocche per addormentarmi, per calmarmi, per farti calmare, per farti dormire, per sempre…

Eravamo insieme mamma. Il dolore lancinante di quel distacco. Lucida in quel momento. Mi viene in mente il silenzio che sentivo dentro, la tua mano nella mia. L’altra sempre sul tuo viso. Tenevo stretta la tua mano con l’intenzione ben nascosta di volerti trattenere lì con me, mentre i tuoi occhi ormai mi avevano lasciata.

Il silenzio mi schiacciava il cuore, che sembrava inspiegabilmente essersi zittito per evitare di disturbare.

Appena il respiro si è interrotto tutto è andato in frantumi. Il cuore batteva all’impazzata, la mente capiva il chiaro e deciso segnale… era finita.

Cade il mondo attorno, solo un silenzio echeggia. L’aria assente. Schiacciata da un dolore insopportabile.

Ti ho guardata, immobile, un immagine che avrò in testa, mi aiuta ad alleggerire il peso che alberga da sei mesi nel cuore, e per mitigare la tua mancanza. Ora non soffrirai più…guardandoti in quel letto, vedevo un corpo misteriosamente vuoto, segnato dalla malattia, fragile. Il volto è immobile, disteso. Vuoto. E’ strana la morte. Ti toglie dalla vita sofferente per dartene una diversa e misteriosa. Questo dovrebbe convincermi, facendomi pensare che hai smesso di soffrire; questo dovrebbe bastare, ma non riesco a spiegarlo al mio cuore. Vuoto…

E’ accaduto, è successo davvero. Adesso i giorni seguono le notti tutte uguali, sempre pesanti da sopportare, lunghe, vuote, vigili…

E’ difficile da spiegare…spiazzata e tutto quello che ho costruito è stato spazzato via. Ad un tratto mi sono ritrovata ad essere un burattino in balia delle mani manipolatrici della vita, di un destino scritto… forse. Ma tu non ci sei più.

Allora… Sola, a fare i conti con tutto ciò che veloce cambia, in modo terribilmente prevedibile ma assolutamente inaspettato. Lo devo vivere. Devo. Non si scappa dalle problematiche della vita, non si fugge via per abbandonare la realtà nuova.

Eppure la voglia mi viene, e non per vigliaccheria o per evitare la sofferenza costante generata da quello che tutti i momenti della giornata e delle notti sono costretta a guardare.

Il vuoto. Rimanere a fissare il vuoto diventa l’alternativa ai pensieri intrisi di sofferenza.

E’ tutto così triste.

Non ho recriminazioni, ho provato di tutto. Tutto quello che nelle mie misere possibilità potevo fare…. Tutto… E il bello è che tu mi lasciavi fare, pur sapendo perfettamente… come sempre… come sempre cazzo….

Ho soltanto il desiderio di esigere il diritto di essere arrabbiata. Inferocita con questa fottutissima vita…che ha una capacità inderogabile di sapere manipolare, nei modi più inappropriati, quella briciola di tempo che ci hanno assegnato.

Grazie! un modo tremendo e dolorosissimo questo… Sofferenza, malvagità, rabbia, follia, egoismo, incapacità di comprendere, isolamento, allontanamento dalla realtà e soprattutto dalle persone è quello che vivo in ogni istante. Non ho più speranza di vivere.

La stanchezza, nonostante tutto  mi porta a pregare che tutto finisca presto. Ci sono ore che non riesco a vivere, altre che vorrei vivere, altre ancora insopportabilmente inutili. Ore… minuti… Vuoto.

Il vuoto, con tutta la sua forza si è scagliato dentro di me in uno strazio immenso…abbandono, perdita, dolore immenso, dolore così profondo, così presente, così perfetto che trafigge dentro per propagarsi come onde infinite  sulla superficie del mare.

La vita è generosa a volte, con me lo è stata regalandomi te come mamma… Adesso capisco molte cose… mi hai amata in tutti i difetti… Complimenti! Davvero… Io stessa non riesco a farlo…

Posso ritenermi fortunata… Dovrei essere felice… Ma come faccio a dirlo al mio cuore? Ci provo e ce la metto tutta, ma non vuole sentire ragioni….

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