Leggo sul Corriere:
"Bologna. Una città a misura d’uomo. Da godere a piedi, fermandosi ad ammirare i suoi palazzi medievali e i cortili nascosti. Dove, oltre alle installazioni di artisti contemporanei realizzate in occasione di Arte Fiera Art First (24 – 28 gennaio), si scoprono locali e negozi di tendenza. Lo shopping sotto alle Due Torri è allettante, dalla gastronomia alla moda. Così, tra vecchie osterie e nuove aperture, Bologna non smette di attirare chi apprezza i piaceri del buon cibo e del buon bere in compagnia. Per l’aperitivo, il Calice è un must: ostriche, caviale e champagne, da gustare all’aperto, in inverno riscaldati dai funghi, nel cuore medievale della città. Happy hour chic anche al vicino Rosa Rose Bistrot; e in generale un po’ in tutti i locali sotto i portici di via de’ Musei, una specie di corso Como versione bolognese. Dal Nu Lounge Bar, in stile minimal newyorkese, al Café Le Palais, locale fashion del concept store L’Inde Le Palais. Un indirizzo non nuovo, ma comunque unico, con tre piani dedicati a pezzi di antiquariato e arredi originali, gioielli etnici, libri e cd di importazione, abbigliamento esclusivo. L’Inde Le Palais ospita spesso eventi e vernissage: dal 25 al 31 gennaio si può visitare una mostra di arte indiana indiana contemporanea, con opere di Ashish Chawla e Rajendra Kapse. Gli appassionati di libri, invece, si ritrovano alla Linea. Un caffè in piazza Re Enzo, con poltrone vintage, tavoli di legno, atmosfera da salotto parigino, dove si tengono incontri con autori e presentazioni di novità editoriali. È considerato uno dei locali più belli di Bologna Le stanze, nell’ex cappella di Palazzo Bentivoglio. Arredi minimal e oggetti vintage (anche in vendita) che contrastano con affreschi originali della metà del Cinquecento fanno da sfondo ad aperitivi, cene d’atmosfera (c’è anche una zona ristorante) e serate animate da eclettiche selezioni musicali il fine settimana.
Antica location anche per il ristorante La Capriata, nella medievale Corte Isolani che collega strada Maggiore a piazza Santo Stefano. In un ambiente appena rinnovato, si ordinano solo piatti della più pura tradizione bolognese, tra cui mitici tortellini qui ancora preparati dalla “sfoglina”. Decisamente diversa la proposta di Casa Monica: minestra di zucca, pollo al curry, tartare di tonno con salsa wasabi si gustano in un ex officina, con dipinti di Pirro Cuniberti alle pareti e pavimenti in legno dipinti a mano. Non si può lasciare Bologna senza visitare almeno un’autentica osteria: la più antica (esiste dal 1486) è l’Osteria del Sole, in vicolo Ranocchi. Una particolarità? Serve solo da bere e rigorosamente vino, ma il cibo lo si può portare da fuori in un “cartoccio”. Largo, quindi, agli acquisti nelle vicine botteghe alimentari, come Paolo Atti & Figli, che da 120 anni vende pane, dolci e pasta fresca tirata a mano. Dalla gastronomia alla moda giovane, si torna a Palazzo Bentivoglio per fare shopping da Matta e Goldoni: abiti, qualcuno confezionato a mano, borse, scarpe, divertenti bijoux. In via Santo Stefano, invece, Profumo di fiori propone essenze delle più esclusive maison francesi, ma "alla spina" e anche in boccette da 50 ml.
Per la notte: si dorme dentro una vera torre con vista sui tetti bolognesi al Riparo Prendiparte, una suite su tre piani (l’unica camera è al secondo) con mobili d’epoca, camini e una cucina del Settecento dove si fa colazione. Si è ricevuti con squisita cortesia al b&b Cristina Rossi, tre camere con ingresso separato, in un palazzo del centro. Chi preferisce l’accoglienza di un grande albergo si può affidare al Grand Hotel Baglioni, nel cinquecentesco Palazzo Fava. Il top dell’hotellerie bolognese (cinque stelle) con camere raffinate e ogni comfort. L’alternativa è l’Art Hotel Novecento, un albergo in stile secessione viennese, con arredi di design, nel cuore medievale. Propone tutto l’anno occasioni da prendere al volo Bologna Incoming, un consorzio che riunisce 55 strutture in città e provincia.
Mi sorge un dubbio…anzi, mi parte un’esclamazione tipica Bolognese….
"Mo Vè!!!"
Bologna è tutto questo!??!? Wow!!!!
Che bello…peccato non riuscire ad indossare quotidianamente
gli Occhiali del turista,
quelli con cui le Fregature diventano Particolarità,
gli oggetti Kitch diventano Souvenir,
e Bologna stessa diventa VIVIBILE!!!
One comment
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