Nel pomeriggio di una domenica tra tante, mi è arrivato un messaggio dalla mia docente, tutor, collega, amica…
Quando avevo fatto il colloquio di selezione, all’uscita lei mi aveva detto "Per me sei dei nostri!"
In quel momento la mia gioia… Pensai " Se non avessi la mia mamma avrei voluto avere te…"
Fu amore a prima vista, o per lo meno, fu amore a prima terapia… Quella fu la mia prima terapia personale…
Negli anni, questa cosa ero riuscita a tenerla per me ma il 17 dicembre del 2010 la dissi a voce alta in mezzo al gruppo… dovevo concludere con la mia prima sensazione di pancia.
Oggi questo messaggio mi arriva in un una due giorni in cui gli occhi non smettono di piangere.
Le prime righe non le riporto, sono davvero troppo forti… Si riferiscono a quella mia frase… alla mia vita, alla mia casa, ai miei occhi, alla mia mamma…
Poi, le parole di Veronica A. Shoffstall…
"Dopo un po’ impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un’anima.
E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani.
Dopo un po’ impari che il sole scotta, se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare, che sei davvero forte, e che vali davvero".
Grazie Tullia, anche se non leggerai mai Ombra…
Grazie davvero.