“Paris at night”

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte.
Il primo per vederti tutto il viso.
Il secondo per vederti gli occhi.
L’ultimo per vedere la tua bocca.
E tutto il buio per ricordarmi queste cose.
Mentre ti stringo fra le braccia…

Jacques Prévert

[tags]Prévert, Parigi, Buio, Occhi, Amore[/tags]

9 comments

  1. Prévert è fantastico, ma questa, in assoluto, è una delle sue poesie più belle!

  2. M’inchino dinanzi a questi versi

    😉

  3. belllissima e molto romantica…!!!Prévert è unico!!!

  4. Fantastico, Prévert… uno dei miei autori preferiti…

  5. un romantico vecchione come me non può emozionarsi difronte a simili parole

  6. Dolcissimo Prevert…ho una raccolta di poesie che devo rispolverare.

  7. Ciao Max…fallo…a me ogni tanto mi va davvero di smarrirmi nei suoi versi…

  8. e mentre getto a terra l’ultimo fiammifero vedrei ciò che alla terra ti tiene attaccata…

    CANZONE D’AMORE
    Anne Sexton
    Ero la ragazza della catena di S. Antonio,
    la ragazza tutta discorsi di bare e serrature,
    quella delle bollette del telefono,
    la foto sgualcita e i contatti persi,
    quella che continuava a dire
    Ascoltami! Ascoltami!
    Mai! Mai!
    e cose del genere

    Quella con il bavero
    tirato su fino agli occhi,
    con gli occhi blu canna di fucile,
    con una venuzza sulla piega del collo
    che vibrava come un diapason,
    con le spalle nude come un palazzo,
    con quei piedini e quei ditini,
    con un vecchio gancio rosso in bocca,
    una bocca il cui sangue gocciolava
    nelle regioni orrende della sua anima

    la ragazza che si addormentava sempre,
    era vecchia come i sassi,
    ogni mano un pezzo di cemento,
    per ore e ore
    e poi si svegliava,
    dopo la breve morte,
    ed era tenera come,
    delicata come

    tenera e delicata come
    luce in eccesso,
    per niente pericolosa,
    come un barbone che mangia
    o un topo su un tetto
    senza botole,
    con niente di più onesto
    che la tua mano nella sua,
    con nessun altro, nessun altro che te!
    E cose del genere.
    Nessun altro, nessun altro che te!
    Oh, non si può tradurre
    quell’oceano
    quella musica
    quel teatro
    quel campo di pony.

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