Pausa Caffè!
Sono qui con voi, in una piccola pausa… ma i pensieri stanno viaggiando sulle note di Elisa e Giuliano…
Oggi è una di quelle giornate in cui il cervello ha bisogno di mettere insieme una serie di pensieri scollegati, arruffati, in completa entropia…. Premi il tasto on del frullatore, e si parte per un mix che oltre ad essere energetico rischia di essere addirittura da tachicardia. Pesiamo gli ingredienti di questo frappè e vediamo cosa salta fuori…. 5 ingredienti. Me compresa.
Sto pensando alla mia famiglia, ciascuno di loro, ciascuno di noi.
Mi hanno sempre dimostrato un’estrema fiducia per le mie scelte a volte troppo fuori da schemi logici comuni. Alla fine, devo dire, si sono sempre fidati davanti alle mie sgangherate convinzioni. Di questo li ringrazio, perché loro hanno sempre saputo quanto io fossi folle, e conoscevano bene quanta tenacia mi caratterizzava quando decidevo che la strada, anche se la meno battuta, era la Mia e per questo l’avrei percorsa tutta d’un fiato. Sempre.
Oggi…non ho paura. Non ho più paura nemmeno della morte. Questo mi fa stare con me stessa, con gli altri, mi permette di avventurarmi nel mondo, in modo un po’ impacciato, con l’unico bagaglio che ho, il cuore… la pancia. Che si, è anche vero, ogni tanto me li perdo, soprattutto nei lunghi viaggi, rischio di dimenticarli qua e la…. Forse li presto, forse li do in affitto…
Mi è sempre piaciuto viaggiare. Soprattutto perchè i miei viaggi sono anche di poche centinaia di metri.
Accadono cose stranissime, divertenti, dolorose, buffe, serie… Puoi trovare di tutto in questa strada piena di curve.
Incontri persone così simili a te e insieme persone così diverse. Scopri musiche nuove, che ti trasmettono solo voglia di ballare. Ammiri forme di arte dell’anima che puoi solo osservare in silenzio e ad occhi spalancati, tanto tolgono il fiato. Trovi una bellezza smisurata, sentimenti nobilissimi, ma anche la miseria, la grettezza, l’incomprensione, la distanza, il vuoto…
Quando viaggi sei in cammino, semplicemente, verso le tue emozioni e quelle degli altri.
Fai fotografie che definiscono la vita in modo ancor più misterioso di quanto i tuoi occhi riescono a vedere. Scatti che restano li, indelebili e irriverenti, quasi a dirti che tu li c’eri davvero…
Amo fotografare, cerco ogni scatto, unico, proprio lui, quello che mi manca, proprio quello li. Voglio fotografarli gli occhi di quella persona ammaccata, dolorante e ferita, perché voglio aggiungere un altro scatto a quell’album di consapevolezza che custodisco dentro. E voglio fotografare i miei di occhi, quando la bellezza e il dolore, indifferentemente, li riempiono di lacrime.
Ecco che in questo viaggio, tendo la mano a sconosciuti. Mi piace parlare con le persone, mi è sempre piaciuto. Sono una gran chiacchierona. Se trovassi qualcuno che ha la mia stessa voglia di parlare passerei giorni e notti intere a colorare le parole, insieme, come un quadro a due mani. Si, mi piace. E succede. Si succede. Insomma, a dirla tutta passano gli anni e succede sempre più raramente. Ma succede con persone interessanti. Nuove. Vive e colorate…
Le persone che incontri sono un po’ più dure di quando ho iniziato il viaggio tanti anni fa. Ero proprio piccola…8 anni… Poi 10, 11, 12, 13… fino ad oggi… Eh, si…La vita lo fa: se non stai attento, ti indurisce.. E si parla sempre di meno, per sfiducia forse, per paura, per puro e semplice disinteresse all’altro, credo. Piuttosto, l’altro, lo si preferisce inventarlo, inventarsi i suoi pensieri, così che l’immagine riflessa delle cose che abbiamo rimanga uguale a se stessa e non scuota, né scompigli l’immagine che abbiamo di noi stessi e degli altri.
Il fatto è che nonostante la mia incredibile quanto folle apertura al mondo circostante, a volte la mia timidezza mi limita a fare solo uno scatto. Come dire, senza permesso, non parlo… Sono cresciuta cosi, non voglio invadere i pensieri, preferisco che siano gli altri ad avvicinarsi ai miei…
Mi chiedevo oggi se la vita è riuscita ad indurire così tanto anche me e credo che sebbene abbia lasciato parecchie e profonde cicatrici, in fondo, ha voluto farmi questo regalo, questo bagaglio, questo gruzzolo infinito di emozioni che mi rende ancora capace di sentirmi viva.
La morte si combatte con l’Amore, dicono… si. Forse l’emozione a cui ho fatto più scatti per il mio album. Ci lavoro con minuzia perchè credo sia difficile fare una fotografia all’amore, ma è lo scopo della mia vita.
Cos’è l’amore? Io me la sono fatta un’idea, ma forse il viaggio è ancora tanto lungo e temo accidentato.
Ho un bel po’ di foto che mi raccontano l’amore mio. Risalgono al 1977.
Posso dire che conosco l’amore. Il mio amore.
Fino alla fine.
Un altro scatto. Scatto dopo scatto. Sperando che alla fine di questo viaggio, quando mi dovrò fermare, avrò un album capace di celarmi ancora la verità su questa vita…
Ma ne sono sicura, a qualcosa questa raccolta di foto sarà servita….