Raccontiamo le nostre storie in modi diversi e spesso all’inizio alle orecchie del nostro ascoltatore sembrano sempre le stesse cose… Sembra che siano prive di trama. Vero, spesso l’emozione è disturbata, anche quando c’è sofferenza.
Uno stare male che spesso è privo di pathos. C’è un’abitudine ripetitiva, una coazione a soffrire, e le componenti manipolative hanno il sopravvento su altre emozioni più naturali, magari allontanate dalla coscienza perché proibite.
Nei racconti che arrivano i personaggi non hanno spessore e tutto manca di vitalità perché i fatti, le emozioni e i pensieri significativi sono tenuti nascosti. A volte sembra che le persone abbiano paura di mostrarsi, innanzi tutto a loro stesse.
A volte sembra che le persone riescano ad essere più vitali, a saper trasmette emozioni quando iniziano ad elaborare un nuovo racconto di loro, una storia che partendo da quella originaria si va riempiendo di contenuti e di vicende rimaste celate tra i ricordi.
La nuova storia assume significato e soprattutto preannuncia e porta ad un finale diverso.
Come si fa con un film in bianco e nero che viene restaurato, finalmente si mette colore.
Si riemppiono i vuoti, i racconti assumono consistenza, prendono forma di vicende reali e cambiando la visione del mondo lo stesso passato assume nuovi significati.
La magia è tutta qui…
Bellissima mattina di lavoro!