Scarabocchio da sempre…

Scarabocchio da sempre…

Su fogli bianchi mentre ascolto un convegno, una lezione, o mentre chiacchero con qualcuno e la discussione si fa importante e seria… Linee tracciate senza un ordine che man mano prendono forma e acquistano un significato…

Apro il giornale e leggo che gli scienziati di Cambridge hanno studiato che scarabocchiare aiuta a concentrarsi e aumenta la capacità di ricordare quello che si ascolta fino al 30%. È un modo di difendersi dallo stress, e può rivelare stati d’animo particolari, tanto che a certe personalità corrispondono certi scarabocchi.

Scarabocchiavano Balzac e Beethoven e tanti altri e di ciascuno lo scarabocchio. Charles Bukowski disegna una figura indefinita nella sua lettera all’editore  rivelava qualcosa. Dicono che gli scarabocchi di Leonardo ne rivelassero il genio e che quelli ai confini dell’arte dei graffitari di strada si prestino a scrutarne sentimenti, disegni e passioni. C’è più buon senso che scienza nell’infinita letteratura sullo scarabocchio.

Ed è notizia recente lo studio sugli scarabocchi pubblicato sulle pagine di «Science», di Shaaron Ainsworth e dei suoi colleghi di Nottingham in Inghilterra che concludono che scarabocchiando si mettono in ordine le idee, e grazie a schizzi e disegni si comunica più che con le parole.

Ed io evidentemente sono l’esempio lampante dell’ordine… O forse devo ricominciare a scarabocchiare!!!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *