Toto-Sanremo: chi vincerà?

Stavo virtualmente sfogliando "LaRepubblica.it", e mi sono imbattuta in un articolo intitolato:

"Le nostre pagelle alle canzoni di Sanremo: Amore e critiche alla società: abbiamo ascoltato i sedici brani che i big in gara dal 17 al 21 febbraio presenteranno sul palco dell’Ariston…"

Ecco le 16 canzoni in gara con i relativi commenti….

L’opportunità di Pupo,Belli,Youssou N ‘Dour — Voto: 6–
Tante mani e tante voci per un pezzo che non brilla certo per originalità. Il tema dell’accoglienza è trattato con didascalica ovvietà. Ma almeno qualcuno ne parla, e poi la voce di Youssou N ‘Dour è un lusso magnifico, sarà come un fiore nel deserto, potente e immaginifico

Una piccola parte di te di Fausto Leali — Voto: 4
Teneramente, ma con i muscoli vocali di sempre, Leali canta del rapporto tra padre e figlio. Melodia tradizionale, testo decisamente ovvio, classico ritornello di cuore con l’orchestra a vele spiegate. Quasi da buttare se non fosse per la voce da vecchio leone

Più sole di Nicolai, Di Battista — Voto: 7
Un po’ di sana gioia musicale. Il testo di Jovanotti, la voce della Nicolai, il travolgente sax di Di Battista portano al festival una insperata aria di solare positività. È un pezzo da cantare. Mette di buonumore, fa muovere il bacino, una pausa deliziosa tra tanti modesti melodrammi d’amore.

Ti voglio senza amore di Iva Zanicchi — Voto: 3
Sembrerebbe audace cantare di un sesso senza amore. E per di più in età matura. Ma di queste cose si cantava già decenni fa. Solo al festival pare che non se ne accorgano. La signora ci riprova, ma cosa può darle un ennesimo festival?

Il bosco delle fragole di Tricarico — Voto: 7
Stralunato come Alice nel paese della meraviglie, torna sul luogo del delitto con una filastrocca demenziale, ma a suo modo arguta, almeno per chi benevolmente vorrà ascoltarla senza pregiudizi. E noi siamo tra questi

Biancaneve di Alexia, Mario Lavezzi — Voto: 4
Un brano piuttosto scialbo che non rende giustizia all’esperienza e al talento di Mario Lavezzi. La ballad scorre liscia, decisamente innocua, e rivela un’Alexia più morbida ed elegante del solito. Ma nulla di più. E nell’arena festivaliera era lecito attendersi qualcosa di più dall’insolita coppia

L’Italia di Marco Masini — Voto: 5,5
Che tempi i nostri, se per una denuncia del genere bisogna aspettare Masini. Da buon toscano, non nuovo a spunti disperati e turpiloqueschi, se la prende con il paese. Il compito è arduo e gli manca il carisma della grande canzone d’autore, ma gli va dato atto di averci provato

Luca era gay di Povia — Voto: 1
Che infelicità essere gay. Di cosa parla oramai lo sanno tutti. Ma noi l’abbiamo anche ascoltata e il problema è che si tratta di un pezzo davvero brutto. Il rap non si addice a Povia. E neanche la canzone a tesi. Troppa foga di dimostrare qualcosa di cui non si sentiva il bisogno

Il mio amore unico di Dolcenera — Voto: 4
Arruffata e ruvida, spinge sull’acceleratore come se bastasse la voce da pantera per diventare rock. Ma il pezzo proprio non c’è, e se è vero che il nome d’arte è ispirato alla omonima canzone di De André, allora dovrebbe studiare meglio le sue fonti di ispirazione

Il paese è reale di Afterhours — Voto: 8
Sembreranno da tutti i punti di vista i "marziani a Sanremo". È il fiore all’occhiello del festival, un bellissimo pezzo rock, in cui si intravede non solo la struggente rabbia del "paese reale" di fronte alla desolazione, ma anche un segno di genuina ispirazione musicale

E io verrò un giorno là di Patty Pravo — Voto: 7
La classe straborda. L’unica vera diva ancora in circolazione ha tirato fuori il pezzo da un autore debuttante, Andrea Cutri, e lo canta come fosse un pezzo di Leo Ferrè. C’è tutto: attesa, crescendo, ritornello di accettabile retorica e gran finale. Cosa volere di più?

Uomo senza età di Francesco Renga — Voto: 6
Sorprendente. Sembra tornato per vincere, con una canzone di puro bel canto, lirica e quasi tenorile. Dimostra qualità vocali non comuni e grazie a una magistrale interpretazione, riscatta la rischiosa e obsoleta classicità della canzone. Le giurie andranno in visibilio

Vivi per un miracolo di Gemelli Diversi — Voto: 6–
Battagliano, picchiano, sparlano del paese e di tutti i suoi mali, lo fanno con la giusta cattiveria, dei veri duri che non mediano, con piglio da giovani tribuni, anche se disgraziatamente seguono tutti i cliché in cui può cadere inesorabilmente il rap

La forza mia di Marco Carta — Voto: 3
Incredibile come si possa annullare qualsiasi senso di necessarietà in una canzone popolare. Il beniamino di Amici non esce dal solco delle canzoncine urlate a uso e consumo di giovani fan senza troppe pretese. Vorrebbe essere Ramazzotti, ma per ora è solo Marco Carta.

L’amore è sempre amore di Al Bano — Voto: 4
Ci pensa Al Bano a ricordare che almeno "l’amore è sempre l’amore". Ma attenzione, il pezzo l’hanno scritto Morra e Maurizio Fabrizio, e quel pizzico di qualità in più costringe l’eroe dell’ugola ad abbassare i toni. Con guadagno di tutti

Non riesco a farti innamorare di Sal Da Vinci — Voto: 2
Tipica dalessiata, che ormai sembra una tassa immancabile al festival. Da Vinci, che è un buon interprete di canzoni napoletane, scolora la sua attitudine di un pezzo eccessivamente targato dal suo mentore e di scarso spessore. In una parola. inutile.

Chi vincerà??????

Fonte: Repubblica.it

3 comments

  1. non so ki ha dato questi giudizi… ma dopo aver sentito le canzoni i miei sono proprio tutti opposti…

  2. Non sono d’accordo con il 3 dato a Marco Carta…la sua è una canzone positiva e come tale và giudicata

  3. concordo forse è la migliore

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