Qui era il punto.

Prima volli ricompormi, aspettare che mi scomparisse dal volto ogni traccia d’ansia e di gioia e che, dentro, mi s’arrestasse ogni moto di sentimento e di pensiero, cosi che potessi condurre davanti allo specchio il mio corpo come estraneo a me e, come tale, pormelo davanti.

«Su,» dissi, «andiamo!» Andai, con gli occhi chiusi, le mani avanti, a tentoni. Quando toccai la lastra dell’armadio, ristet…ti ad aspettare, ancora con gli occhi chiusi, la più assoluta calma interiore, la più assoluta indifferenza. Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l’ estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C’era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi. Ma in attesa di che, lui? Di vedermi? No. Egli poteva esser veduto, non vedermi.

Era per me quel che io ero per gli altri, che potevo esser veduto e non vedermi. Aprendo gli occhi però, lo avrei veduto cosi come un altro? Qui era il punto.

Luigi Pirandello – da "Uno, nessuno e centomila"

 

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