Comincio con una mia riflessione, che rimando a te…Ti sei mai chiesto cosa vuol dire non avere rimpianti?
Certo… Io si… spesso, anche questa mattina, anche se questa mattina è iniziata in un modo meraviglioso…
Non avere rimpianti non significa non vedere i propri errori…
Ne ho fatti molti. Di errori intendo, ma questo però non mi porta ad avere rimpianti. Presuntuosa? Egoista? Sfruttatrice? Con tutti gli aggettivi che mi hanno attribuito, ci sono stati attimi in cui mi ero addirittura persa di vista… Mi ero lasciata convincere avessero ragione loro… loro con le loro spiegazioni meticolose e precise…. Pertinenti e assurde, brutte e belle… Non possiamo piacere a tutti…
Ci ho sempre provato, a modo mio….
Ho sempre creduto di fare le cose nel modo migliore.
Ci ho messo il cuore.
Però il fatto che non abbia rimpianti non vuole affatto dire che non sono in grado di riconoscere i miei sbagli, i miei mille errori.
Uno su tutti. Quello che di sicuro faticherò per il resto della mia vita a perdonarmi.
Non posso far altro oggi, che guardare indietro e ammettere di aver sbagliato. Non come una sconfitta, ma con un grandissimo rammarico….
Dicono che la vita sia la peggiore maestra, prima ti fa l’esame e poi ti insegna.
Eppure, sto scoprendo, ancora oggi, che la vita, offre sempre nuove occasioni, anche se sei distratto, distrutto e di certo non le aspetti.
La vita è bella, lo so cara la mia Ma… Non sempre la riesco a vedere… Anzi devo ammettere che è un po’ di tempo che io non riesco più a vederla così.
Mi accorgo che la gente guarda dallo specchietto retrovisore la propria vita, rimpiange il passato, ed in questo modo non riesce a cogliere le opportunità di quello che questa esitenza sa offrire…
Quando mi accompagnavi in stazione la mattina mi dicevi che la vita è come stare in stazione, non si conosce sempre la meta, e soprattutto per raggiungerla, se vogliamo raggiungerla, siamo noi alla fine a scegliere e decidere che treno prendere….
Ecco che io prendevo il mio trenino per Cesena e pensavo…. Dove sto andando….
Avrò preso il mio treno?
Ed una volta preso, quando deciderò di scendere, avrò finito il viaggio o potrò decidere una nuova destinazione e prendere un altro treno che mi porti a destinazione?
Ecco mamma, la mia felicità non era nell’arrivare, perchè sapevo bene che una volta arrivata, mi sarei posta subito un nuovo obbiettivo.
E’ nella mia natura, lo sapevi tu, e lo sapevo io…
Ecco la laurea, la specializzazione, il lavoro, la prima casa, l’amore….
Ecco mamma, la felicità non è proprio cosa mia, non sta di certo nell’arrivare alla meta…Non questa felicità è roba mia…
La felicità la provavo scrutando fuori da quel finestrino con i Nirvana e Elisa nelle cuffie, durante il viaggio… Scrivendo a Luca che era la mia vita, e sognando insieme a lui il nostro futuro.
La felicità era il tragitto verso la Facoltà, il 7 febbraio di quell’inverno in cui, a ritirare i tomi della tesi, c’eri tu con me….
La felicità era vedere quell’anello sul mio dito. Un pranzo di laurea in famiglia, con "Dottoressa" scritto a pennarello su un foglio bianco…
La felicità era un sogno chiuso in una stanza, con delle targhe d’ottone sulla porta che indicavano un nuovo traguardo raggiunto.
La felicità era una piccolissima casa, che mi riserva oggi, le emozioni della mia vita. In cui tu manchi. Da morire… Ci sei, in ogni mobile ed in ogni stravagante idea che sta facendosi spazio in quei pochissimi metri quadri, di cui so che sei fiera. La felicità era sapere che ti fidavi di me… La felicità era ed è sapere di essere speciale per qualcuno che conta davvero per me… La felicità è pensare al nostro mare. La felicità è la nostra vita… Bellissima, davvero unica. Mi dispiace pensare che tante persone non hanno avuto tutto quello che ho avuto io… Di materiale? Poco, pochissimo… Ma io parlo di altro un avere… Quello che può solo crescere dentro di noi…E lo sta facendo…
Non rimpiango nessun treno perso.
Mi fa male pensare che oggi non sei con me, e che tutto quello che saranno i miei successi, le mie gioie, che mio malgrado continuano ad arrivare, non posso vederle brillare nell’orgoglio dei tuoi occhi.
Promesse fatte, mamma….
Mantenute… Una dopo l’altra….
Non è per niente facile. E’ un processo che dura da anni e mi accorgo che la mia educazione, i condizionamenti e gli insegnamenti di "anti- autostima" con i quali sono cresciuta spesso mi hanno rallenatata ma… oggi posso dire che sto iniziando sempre più a conoscermi….
Torno indietro negli anni…Ho tante di quelle immagini negli occhi che non saprei davvero come fare a descriverle tutte… Perchè è una vita intera… la tua, la mia, la nostra…
E fa davvero male…
Ma tanto dicono che per capirsi bisogna scavare… In fondo…
E forse è una vita che lo sto facendo
Chi sono e cosa voglio… belle domande, bellissimi spunti….
La vita cambia costantemente, noi cresciamo minuto dopo minuto… Lo dico ogni giorno. Le persone si fidano di me, io mi fido di loro e del loro intuito a lasciarsi andare … E andiamo alla grande insieme…
La corrente cambia il suo corso, mulinelli che impazzano tra le onde del mare, danzano come ballerine.
E noi, siamo anche noi fatti così.
I mesi, ormai quasi gli anni appena trascorsi sono stati terribili… mai ho sofferto tanto e credo che mai soffrirò così in futuro!
Oggi… ho guardato il calendario, 7 febbraio 2013.
E’ stato necessario entrare in Ombra, venire qui, ascoltare la voce del silenzio, imparare a meditare, mettermi su un’altra dimensione, aprire cuore e cervello e finalmente….
Sono.
Voglio aprire le ali dell’anima e insegnarle a volare…