Senza programmi

Dal momento in cui so che qualcosa deve succedere inizia l’attesa.

Può durare una frazione di secondo o tutta una vita.

 

In un primo momento penso che non ci sia periodo più duro, più difficile,  da affrontare, perchè non so cosa arriverà, nè quando e questo, per carattere mi spiazza perchè io devo avere sempre tutto sotto controllo, sapere, conoscere programmare…

E allora ho deciso che per quanto debba sforzarmi, il bello sarà proprio questo: il non sapere, il non essere coscienti di cosa mi aspetta.

E cosa c’è di più entusiasmante e meraviglioso della sorpresa?

Di quando giungerà quel fatidico attimo, in cui scoprirò quello che c’è da sapere, e vedrò finalmente quello che mi sono immaginata…

Aspettative certo…

Ma voglio pensare che comunque il mio sguardo si illuminerà può darsi per gioia e commozione,  oppure si rabbuierà per sdegno e delusione.

Il non sapere, ma la certezza che deve pur succedere qualcosa: è questo che voglio che mi faccia guardare avanti, niente altro.

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