Guardati nello specchio,e dì al volto che scorgi
che è tempo per quel volto di modellarne un altro,
dacchè se or non rinnovi il suo giovine stato
defraudi il mondo e privi del suo bene una madre.
Ov’è donna sì bella il cui grembo insolcato
disdegni il vomere dell’opra tua virile?
O dov’è uomo sì pazzo da voler essere tomba
dell’amor di sè,tanto da negarsi progenie?
Tu sei specchio a tua madre,ed ella in te
evoca il bell’aprile della sua primavera;
così attraverso i vetri della vecchiezza tua
vedrai, pur tra le grinze, questa tua età dell’oro.
Se invece tu vuoi vivere senza lasciare memoria
muori celibe : la tua immagine così morrà con te.
2°sonetto (Sonetti 1593-1597),William Shakespeare