Stavo leggendo un articolo sul Corriere che afferma che un tocco di maniacalità è un ingrediente magico per lo sviluppo della creatività. Diversi studi hanno dimostrato che tra chi svolge professioni creative esiste una percentuale di persone affette da disturbo maniaco-depressivo (talora chiamato anche bipolare) nettamente superiore a quella esistente nella popolazione generale. Un ruolo centrale è giocato soprattutto dagli stati maniacali, caratterizzati da sintomi quali stato d’animo euforico, aumento dell’autostima, pensieri che si succedono rapidamente, scarso bisogno di sonno
Molto nota negli Stati Uniti, anche per aver lei stessa sofferto di disturbi bipolari, la professoressa Jamison è autrice del libro Touched by the fire (trad it. Toccato dal fuoco, TEA 2009), nel quale utilizza le conoscenze di genetica, neuroscienze e farmacologia, per svelare i rapporti tra genio creativo e follia, un compito che la porta a rivisitare le vite di geni maledetti, come Virginia Woolf, Vincent Van Gogh ed Ernest Hemingway.
Secondo Murray e Johnson, un elemento centrale sarebbe la condizione mentale di apertura verso le nuove esperienze e le nuove idee, perché è proprio a partire da esse che la creatività può edificare le sue costruzioni. Poi bisogna tenere conto del livello di originalità dei pensieri che si riescono a produrre, un tratto che può sfociare anche in quei tratti di antisocialità che non infrequentemente si trovano nelle personalità molto creative. Infine c’è l’estroversione, quella particolare forma di apertura verso gli altri che caratterizza soprattutto gli artisti che effettuano performance, come musicisti, cantanti e attori, mentre risulta meno presente tra coloro che lavorano essenzialmente nel proprio studio, senza avere contatti diretto con il pubblico, come scrittori, pittori e compositori. Da un punto di vista neurobiologico, invece, sembra che la creatività possa essere sostenuta al neuromediatoredopamina, una sostanza che nella cosiddetta area mesolimbica (nella parte più centrale del cervello, dove ha sede il cosiddetto “circuito della gratificazione”) è responsabile della genesi di stati d’animo positivi, ma anche di fenomeni connessi alla maniacalità. E quando si cominciano a generare associazioni mentali che scorrono veloci ed è attiva la capacità di generare immagini mentali, allora vuol dire l’attività creativa è certamente al lavoro.
Molto affascinante…