Tiziano Ferro – Trent’anni e una chiacchierata con papà

Che brutto fare/non fare una cosa solo per orgoglio. Ringrazio di non essere orgoglioso. All’inferno quelli che la vedono come una mancanza di carattere, io vivo meglio così che come loro. Sto in pace di fronte ai miei quindici minuti di risentimento che si dissolvono da sè, lasciando traccia della cattiveria degli altri solo nei ricordi, non nel mio cuore. Non mi porto dentro risentimento, non covo mai voglia di vendetta, non dedico tempo alla ripicca o al controspionaggio. Lascio stare, lascio correre. E non mi sento stupido per questo. Perché so che non dimentico quello che provo dopo un episodio sgradevole, uno sguardo malevolo, un pianto per una brutta persona. E’ solo che, invece di macerarmi nel rancore, ne faccio tesoro per non sbagliare ancora, per essere più forte. So riconoscere le persone con le quali non si può camminare mano nella mano, anzi, ormai le riconosco anche prima che possano rivelarsi per quello che sono, ma non porto loro rancore, mai. E’ forse un crimine? Se pure lo fosse, a me va bene così.

(Tiziano Ferro – Trent’anni e una chiacchierata con papà)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *