Non ho più parole…
lo so che passerà questo periodo…perchè comunque vada deve passare…
…Delusa da tutto il mondo e soprattutto da me stessa, che ancora si illude…
Ho sopportato a lungo; dalle colpe la pazienza è vinta:
vattene via dal mio cuore stremato, Amore disonesto!
Certo che mi son dato libero, son sfuggito alle catene,
e, quel di cui non mi vergognai, ora mi vergogno d’averlo sopportato.
Ho vinto, e ho sotto i piedi Amore domato…
Resisti con forza! Questo dolore ti sarà utile un giorno:
spesso ai malati uno sciroppo amaro porta conforto.
Ed io ho sopportato, tante volte respinto dalla tua porta,
di posare il corpo mio, non d’un servo, sulla dura terra?
Ed io per un non so chi che tra le braccia tenevi,
ho dormito davanti alla tua casa chiusa come uno schiavo?
Non sprecare parole di lusinga, efficaci una volta:
ora non son più stolto come son stato in precedenza.
Lottano e spingono agli opposti il mio cuore leggero,
qui l’amore, qui l’odio; ma a vincere, credo, è l’amore.
Odierò se riuscirò, se no, sarà amore controvoglia:
nemmeno il toro ama il giogo; lo odia, e tuttavia lo ha.
Sfuggo la perversione, dalla fuga la bellezza mi richiama;
mi ripugnano i vizi del carattere, il suo corpo lo amo.
Così io né con te, né senza di te riesco a vivere
e mi sembra di non essere padrone del mio volere.
Vorrei che tu fossi meno bella, oppure meno ingiusta:
un aspetto così avvenente non fa per costumi malvagi.
I fatti meritano l’odio, il tuo volto chiama l’amore:
me infelice!, quest’ultimo è più forte delle sue colpe.
Abbi pietà, per il vincolo del letto che ci unisce,
per tutti gli dèi che spesso da te si lasciano ingannare,
e per il tuo volto, che per me è come un nume divino,
e per i tuoi occhi, che i miei occhi hanno rapito.
Comunque sarai, sarai sempre mia; scegli soltanto
se vuoi che anch’io lo voglia, o ami costretto.
Spieghiamo piuttosto le vele e lasciamoci andare al vento
per volerla: se non lo volessi, sarei costretto ad amarla.
Tratto da ”Amores” di Ovidio.