Ballata dell’amore cieco. De Andrè

Un uomo onesto, un uomo probo,
si innamorò perdutamente
di una che non lo amava niente.
Gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani
lui dalla madre andò e la uccise
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore
non le bastava quell’orrore
voleva un’altra prova del suo cieco amore.
Gli disse amor se mi vuoi bene
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lui si tagliò,
e come il sangue ne sgorgò
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte
l’ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva
e ormai cambiava il suo colore
la vanità fredda gioiva
un uomo si era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava forte il vento
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato
quando a lei niente era restato
non il suo amore non il suo bene
ma solo il sangue secco delle sue vene.

Ballata dell’amore cieco.
F. De Andrè, 1966

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