Devo raccontare

Continuano a ripetere che che questi sono gli anni più belli, quelli dei mille svaghi senza pensieri. E’ un’altro periodo, un altro mondo.

In realtà c’è una verità nei miei giorni, e la menzogna che ci vuole felici e senza pensieri non può più essere ascoltata.

Sulle spalle fragili, le domande essenziali sulla mia condizione di piccola donna. Non posso più rimanere in silenzio….

Ho bisogno di raccontare i primi passi verso la comprensione di ciò che è nascosto e che vale, delle delusioni nel vedere miti appariscenti che si disfano sotto una mano che cerca un sostegno.

Devo raccontare le mie giornate di solitudine, le mie timidezze, le difficoltà di essere accettata dagli altri, l’incapacità di essere me stessa, perché non so ancora chi sono e che cosa voglia dire essere sè stessi.

Devo raccontare quanto è dolorosa ogni delusione, e quale è stato lo stupore di quando ho capito che la vita è un’opera aperta e di quante possano essere le “varianti sul tema”.

Devo raccontare di quando ho  visto che dietro alla libertà c’è una scelta di comodo per non finire a pezzi.

Devo urlare il bisogno di amare e la necessità di essere amata; non importa quanto ansiosa sarà la scelta sotto il peso di infiniti scrupoli e di un’incredibile incertezza.

Questo fa paura, forse più a loro che non a me stessa….

Ti prego non mi lasciare…

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