Ogni partenza è un arrivo

Arrivata molto presto qui in studio questa mattina…

Ho fatto un giro a Bologna, in macchina… Oggi si può entrare anche in centro… Strana la città così presto la mattina… Silenziosa e ferma. Poche persone a spasso con i propri amici a 4 zampe, i bar aprono i locali… Le prime consegne…

Una città che si prepara ad un week end che probabilmente sarà all’insegna dello shopping natalizio…

Un ragazzo saliva su un taxi con la sua valigia…

Verso dove, ho pensato… Con questo freddo speriamo si stia andando a stendere al sole… 🙂

Ogni partenza è di fatto un arrivo. Ed eccomi qui a fare le valigie per iniziare un viaggio dentro di me…

Ciò che precede la partenza è sempre elettrizzante, carico di emozioni, ricco di sensazioni uniche ed eterne…  

Ma ancora prima del viaggio, del percorso, della strada, c’è un altro viaggio che si conclude, un altro frammento di vita che si abbandona al passato per riemergere rigenerato e pulito al ritorno.

Ciascuno di noi scandisce il tempo a secondo di se’ stesso…Ciascuno di noi usa una stagione, un mese dell’anno per prendersi il tempo che serve per riflettere sul proprio percorso e sulla strada da intraprendere alla fine. Una volta usavo l’estate per scandire il tempo con cadenza annuale, retaggio forse dell’infanzia scolastica… Oggi è la fine dell’anno invece che mi fa guardare indietro.

E’ banale riassumere le proprie esperienze fissando dei punti di svolta, sono convinta che la vita sia un percorso continuo, ma credo che questo mi possa aiutare a capire meglio dove sono stata e verso cosa sto andando…

Di solito mi trovo a puntare una meta in cui ripongo molte più aspettative di quante me ne possa permettere.

Come distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?

Penso che ogni giorno ci troviamo a compiere delle scelte che inevitabilmente ci portano ad abbandonare strade che non sapremo mai dove ci avrebbero potuto portare, e ci lanciamo nel caos di questa vita a testa alta, con un bagaglio di esperienze, con un sacco di delusioni, dolori repressi, accanto ai quali cerchiamo di mettere le nostre gioie, i sorrisi, le lacrime, senza accorgerci nemmeno per sbaglio del piano magico che lentamente si srotola sotto i nostri piedi.

Qualcuno lo chiama destino, io non so dargli un nome. Penso che sia spesso una presa di consapevolezza, a posteriori che ci costringe ad osservare e quindi a  riordinare pezzi di vissuto che tendono verso un obiettivo a noi non tanto conosciuto.

Ed è proprio in quel momento che partono frasi del tipo: “Se avessi detto”, “Se avessi fatto”, “Se fossi stato”, “Se…”.

Il “Se” magico rappresenta l’imprevisto, il caos ci mette di colpo faccia a faccia con qualcosa di nuovo e magnifico ma allo stesso tempo carico di dubbi ed incertezze sintomo di paura e allo stesso tempo causa unica del coraggio.

In questo momento la paura mi sta bloccando. Mi paralizza di notte. Mi anestetizza la mente. 

Bisogna affrontare ogni bivio con cuore impavido, senza alcuna colpa riservata al mondo.

Forse tutto è caos, o forse no.

Un evento insignificante, per certi versi quasi inesistente eppure il ritmo della vita stessa si basa su collisioni ed incontri che potremmo giurare di non aver mai percepito. Quel brivido che proviamo in uno sguardo casuale, in un abbraccio spontaneo, in un bacio, in una telefonata assolutamente inaspettata… è l’impeto della vita che ci ricorda che esiste un legame profondo ed intenso con tutto ciò che ci circonda basato su regole e schemi che noi stessi modifichiamo nel nostro percorso.

Ognuno si costruisce il proprio destino e a sua volta il destino costruisce il percorso di ciascuno, in un circolo vizioso in cui si è troppo impegnati a vivere per poter afferrare quel senso nascosto nelle piccole cose. Ma quando alla fine guardiamo indietro capiamo benissimo dove la vita voleva portarci, e quello che più conta nella vita in quel momento sarà esattamente l’obiettivo di cui avevamo bisogno.

La vita ha sempre una risposta, ma bisogna essere pronti a lanciarsi nel vuoto.

La notte è soltanto un istante buio tra i contorni luminosi del mio essere, ho bisogno di capire  il senso, di condividerlo vorrei urlare al mondo: “Ne è valsa la pena, per me, ne è valsa veramente la pena!”.

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